Rugby
Rugby, tanti nuovi oriundi in vista per l’Italia. Chi sono e cosa possono portare
La riforma voluta dal nuovo governo del rugby italiano per quel che riguarda il massimo campionato italiano ha portato a un’apertura delle frontiere nei confronti di quei giocatori stranieri, ma che abbiano il doppio passaporto anche italiano. Una rivoluzione che, ovviamente, ha riguardato soprattutto i giocatori provenienti dall’Argentina, ma non solo. Una rivoluzione che per fortuna non ha svuotato i club di giocatori cresciuti in Italia.
La nuova regola prevede di poter tesserare come italiano (e dunque mantenere libero uno slot degli stranieri) chi ha la doppia nazionalità e non abbia mai vestito la maglia della nazionale del Paese di origine. Ovvia la volontà di provare a portare in Italia giocatori in futuro azzurrabili, insomma degli oriundi che seguano le orme dei Castrogiovanni o dei Polledri. E in Italia quest’estate ne sono arrivati una ventina. E guardando a qualità e data di nascita, ecco alcuni nomi che potrebbero vestire l’azzurro in futuro.
In casa Petrarca Padova, dominatore sin qui della stagione, c’è Nathaniel Panozzo, arrivato in realtà già a gennaio in Italia. 21 anni, 196 centimetri per 114 chili, è una seconda linea giovane e di talento. Al punto che in realtà lui esulerebbe dall’infornata di nuovi oriundi visto che ha già indossato la maglia dell’Italia Under 20. Australiano, frequenta Business Administration alla Sydney University, ed è uno dei giovani da tenere d’occhio per il futuro, soprattutto in un ruolo dove storicamente la coperta è corta.
Spostandoci in casa dei campioni d’Italia in carica del Rovigo, ecco Rafael Andrés Lertora Castro, anche lui classe 2000. Argentino, 187 centimetri per 91 chili, gioca centro ed è arrivato nelle fila rossoblù quest’estate proprio sfruttando il nuovo regolamento federale. Arriva dall’Universidad Nacional de San Juan e in passato ha sia vestito la maglia dell’Argentina Under 18 sia ha giocato a rugby a sette. Un prospetto interessante che potrebbe vedere anche la maglia azzurra nei prossimi anni.
Classe 2001, invece, è l’altro argentino Bautista Grenon che quest’estate è arrivato a Calvisano. Terza linea, ha già assaporato il sapore internazionale con la nazionale under 20 argentina, ma ora ha scelto di scommettere sull’Italia per la sua crescita rugbistica. Come lui anche Ignacio Pavese a Colorno, anche lui classe 2001 e utility back, ruolo sicuramente interessante in chiave azzurra. Proveniente da Cordoba, Pavese può giocare 10, 12 o 15 e sarà una pedina fondamentale per il futuro del Colorno e forse anche dell’Italia.
Chi non vestirà, invece, la maglia azzurra è il ventiduenne Gonzalo Garcia arrivato quest’estate al Valorugby Emilia. Messo sotto contratto dalla squadra di Manghi proprio in virtù del nuovo regolamento sugli oriundi, infatti, Garcia è stato convocato dall’Argentina per l’ultima Rugby Championship e, così, ha perso lo status e gli emiliani hanno dovuto tesserarlo come straniero. Una beffa per il Valorugby e un giocatore che esce giocoforza dai radar azzurri.
Foto: Alfio Guarise – LPS