Salto con gli sci
Salto con gli sci, per l’Italia un’estate pragmatica. Niente acuti, ma l’obiettivo per l’inverno è stato centrato
La Coppa del Mondo di salto con gli sci avrà un inizio temporalmente differente per uomini e donne, che però cominceranno dal medesimo luogo, ovvero Nizhny Tagil. I maschi disputeranno due gare in Russia sabato 20 e domenica 21 novembre, mentre le ragazze saranno di scena la settimana successiva, venerdì 26 e sabato 27. Si vedrà cosa porterà l’inverno 2021-22 in casa Italia dopo un percorso di avvicinamento estivo caratterizzato da luci e ombre.
Quantomeno le gare su plastica hanno permesso di raggiungere un traguardo di rilievo per un movimento come quello azzurro, ovvero la qualificazione alla prova a squadre miste dei Giochi olimpici di Pechino 2022. Due quote in entrambi i sessi sono di fatto acquisite, pertanto vedremo il quartetto italiano al via della succitata competizione. Senza velleità di medaglia, sia chiaro, ma quantomeno a testimoniare l’esistenza di una realtà che, oggettivamente, soffre il confronto con l’élite assoluta della disciplina.
Si è detto tante volte come il salto con gli sci sia la Formula Uno degli sport invernali, soprattutto per via della ricerca esasperata in termini di equipaggiamento. Le superpotenze mettono in campo una quantità di risorse economiche che tagliano le gambe alle nazioni di seconda e terza fascia. Nonostante la situazione finanziaria dell’Italia sia decisamente migliorata rispetto a qualche anno orsono, non c’è comunque modo di competere con i Paesi leader del settore, che peraltro hanno a disposizione movimenti infinitamente più numerosi di quello azzurro.
Bisogna dunque rassegnarsi a lottare per piazzamenti più o meno prestigiosi, soprattutto nel settore maschile, dove dalle nostre parti ormai anche entrare in zona punti può essere considerato un successo. Giovanni Bresadola c’è già riuscito lo scorso inverno e nel suo caso l’obiettivo a medio termine è quello di uscire dall’attuale monodimensionalità di atleta competitivo solo con vento frontale, oppure su trampolini di enormi dimensioni. C’è tempo e spazio affinché questo possa avvenire, ma ogni parte in causa deve avere pazienza, senza commettere l’errore di volere tutto e subito o di credere di aver già raggiunto un livello d’eccellenza solo in virtù di risultati che, per quanto ottimi, sono stati episodici.
Questo sbaglio è stato già commesso da e con Alex Insam nel 2017, successivamente regredito sino a implodere nel catastrofico 2019-20. Il gardenese ha dato segnali di vita nell’inverno passato e non aveva cominciato male l’estate nei circuiti minori. Purtroppo un infortunio al braccio nel mese di agosto gli ha messo i bastoni tra le ruote e l’augurio è che non ne risenta in vista dell’annata su neve. Infine, il terzo uomo su cui fare affidamento è Francesco Cecon, che secondo diversi addetti ai lavori avrebbe tutte le qualità necessarie per tenere un rendimento comparabile a quello dei due compagni di squadra appena citati, ma sinora abbia faticato a esprimerle. Quest’estate si è visto qualcosa di buono in tal senso. La speranza è che il movimento azzurro possa a breve contare su un terzo atleta in grado di superare le qualificazioni di Coppa del Mondo.
Nel settore femminile, invece, tutti i riflettori sono puntati sulle sorelle Lara e Jessica Malsiner, che dopo il ritiro di Manuela sono il fulcro della squadra italiana. Inutile nascondersi, la loro estate si è rivelata sottotono. L’ambizione della prima è quella di lottare per piazzamenti nella top ten, mentre la seconda può puntare a marcare punti con regolarità. Entrambe sono invece rimaste lontane da tale rendimento nel corso del Grand Prix. Si è lavorato duro in vista dell’inverno? Forse sì, ma lo scopriremo solo alla prova del nove. Per intanto sono stati evitati infortuni, ed è già un fatto incoraggiante. Negli ultimi anni troppo spesso le ragazze azzurre hanno dovuto fare i conti con seri problemi di salute. Il resto del movimento, uomini o donne non fa differenza, non è invece ancora all’altezza del palcoscenico più importante.
Insomma, il salto con gli sci italiano ha archiviato un’estate senza acuti, ma durante la quale è comunque stato centrato l’obiettivo minimo di qualificare 2 uomini e 2 donne a Pechino 2022. Per adesso può andare bene così.
Foto: La Presse