Sci Alpino
Sci alpino, Marta Bassino e la difficile riconferma. Obiettivo gigante, ma occhio a superG e slalom
Il gigante di Soelden darà il via alla nuova stagione della Coppa del Mondo di sci alpino. La gara austriaca sarà anche il primo test per una squadra azzurra ambiziosa e che punta a traguardi importanti. Proprio dal Rettenbach lo scorso anno cominciò la straordinaria cavalcata di Marta Bassino, che ottenne la prima delle sue quattro vittorie stagionali.
La piemontese si impose davanti a Federica Brignone e punta al bis anche quest’anno. Il principale obiettivo della nativa di Cuneo è quello di riconfermarsi nuovamente al vertice della specialità, cercando di conquistare nuovamente la coppetta di specialità. Un traguardo non facile da raggiungere, vista anche l’elevata concorrenza, partendo proprio dalla compagna di squadra, passando poi per Shiffrin, Vlhova, Robinson e Worley.
Il nuovo calendario della Coppa del Mondo apre a scenari diversi anche per Marta Bassino, che ha chiuso al sesto posto in classifica generale nella passata stagione. La piemontese fa comunque della polivalenza un suo punto di forza e bisogna ricordare come sia riuscita a salire sul podio anche in discesa, superG, combinata e parallelo, specialità nella quale poi ha vinto anche la medaglia d’oro agli ultimi Mondiali di Cortina.
L’obiettivo è quello di conquistare la coppa di gigante, ma il podio nella generale è un traguardo assolutamente raggiungibile per l’azzurra, che può ottenere punti in tutte le specialità. Bassino ha lavorato molto nella velocità negli ultimi anni e soprattutto in supergigante può essere con frequenza tra le migliori. Per provare a stare nelle posizioni più alte della generale sarà fondamentale anche il rendimento in slalom. Tra i pali stretti il feeling della nativa di Cuneo non è mai stato eccezionale, ma Bassino ha le qualità per entrare con costanza tra le prime quindici in una specialità dove solo poche atlete sembrano essere irraggiungibili.
Da Soelden comincia la stagione della riconferma per Bassino, ma che può essere anche quella della definitiva consacrazione, con un sogno chiamato Olimpiade all’orizzonte.
Foto: LaPresse