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Sci di fondo, Federico Pellegrino: “Il tecnico straniero era la scelta meno rischiosa. Proverò a battere Klaebo”

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Federico Pellegrino è pronto a disputare la stagione che lo porterà ad affrontare la sua terza Olimpiade in carriera, dopo il debutto di Sochi 2014 e l’argento di Pyeongchang 2018 nella sprint in tecnica classifica. La punta di diamante dello sci di fondo italiano, reduce dal trionfo nella classifica di specialità dell’ultima Coppa del Mondo, vuole confermarsi sul podio olimpico anche a Pechino 2022 nell’amata tecnica libera ma il grande sogno è quello di battere il fenomenale norvegese Johannes Klaebo e salire sul trono di Olympia a 31 anni.

Sta per iniziare la stagione olimpica, con la novità che tu e Francesco De Fabiani quest’anno vi allenate con i russi. Com’è nata questa idea?

Io e De Fabiani ci alleniamo con un tecnico tedesco, che allenava un team di russi. Ci siamo aggregati a questo gruppo, e oltre a noi anche alcuni atleti austriaci. Quindi è un team internazionale, una nuova esperienza non soltanto per noi italiani ma in generale. In precedenza non si sono mai fatti questi grandi mix di provenienze di atleti e tecnici nello stesso gruppo di lavoro. L’idea è nata per forza di cose, perché dopo il flop del Mondiale di Oberstdorf con il rientro anticipato della squadra azzurra – e le successive dimissioni del direttore agonistico Marco Selle – era nell’aria una riorganizzazione del nostro settore. Essere allenati da un nuovo tecnico ci metteva un po’ in difficoltà, soprattutto arrivando al quarto anno del quadriennio olimpico. Abbiamo quindi valutato che fosse meno rischioso per noi riporre la nostra fiducia su un tecnico con tanta esperienza. È stata una scelta condivisa assieme ai tecnici italiani e al presidente Flavio Roda. Può essere un connubio importante non solo nel breve termine, ma anche per far capire che si può fare qualcosa di questo tipo in ottica futura“.

Da anni hai sempre raccontato di sognare una medaglia d’oro olimpica anche a 31 anni e quest’estate azzurra ha dimostrato che tutto è possibile. Ci speri di provare a battere Klaebo?

A me non piace sperare, a me piace lavorare e ragionare in termini concreti. Sto lavorando per riuscire a dare il meglio di me e so bene che in tecnica libera non sono molti gli atleti che sono stati capaci di battere Klaebo. Io sono uno dei pochi e posso provarci. Se ce la farò, lo scopriremo soltanto a febbraio, ma io ci proverò. Detto questo sarebbe comunque una grande soddisfazione salire sul podio olimpico nella doppia tecnica, sia in classica che in libera. La parte difficile di questo obiettivo ambizioso sembrerebbe già stata realizzata nel 2018, perché in classica statisticamente non sono mai stato allo stesso livello della libera, adesso però viene il bello perché ci sono quattro anni in più nelle gambe, nella testa e nell’usura del fisico di uno sprinter. Sono comunque fiducioso“.

Quale sarà il tuo approccio alla Coppa del Mondo quest’anno? Punterai di nuovo a vincere la coppa di specialità o sarà tutta una preparazione verso le Olimpiadi?

Come è sempre successo anche negli anni passati, la Coppa del Mondo è un ottimo metodo di giudizio su se stessi per capire tappa dopo tappa e mese dopo mese di quali ingredienti ha bisogno il proprio fisico per riuscire a performare al meglio nel momento opportuno. Quindi sarà molto importante per avere i feedback migliori ed essere al 100% fin da subito. Non sarà facile mantenere la condizione, ma l’obiettivo è quello. Sappiamo che le gare di fine novembre/inizio dicembre hanno un livello agonistico pazzesco – perché i russi ed i norvegesi devono partire da lì per meritarsi un posto ai Giochi – quindi provare a disturbare quelle nazioni è il primo obiettivo“.

VIDEO: L’INTERVISTA A FEDERICO PELLEGRINO

Foto: Lapresse

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