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Tennis, Jannik Sinner: “Sono molto contento di esordire in Coppa Davis. Sarà una bella atmosfera a Torino”
A margine della semifinale vinta ieri a Sofia contro il serbo Filip Krajinovic, Jannik Sinner ha parlato, tra gli altri argomenti, anche di Coppa Davis. L’argomento è particolarmente sensibile perché, con la formula attualmente in uso, le finali sono state spalmate su tre sedi e una di queste è Torino, dove si arriverà fino a un quarto di finale.
L’argomento si è legato strettamente alla scelta di giocare il doppio con Matteo Berrettini a Indian Wells, almeno nelle parole riportate da Ubitennis: “Ho deciso di giocare il doppio con Matteo Berrettini la settimana prossima perché nessuno di noi aveva un compagno, quindi ci siamo messi insieme. Mi fa molto piacere giocare con lui, posso imparare tanto, ci siamo anche allenati parecchio insieme“.
E poi l’argomento Davis: “Non so se riuscirò a giocare il doppio in Coppa Davis, ci sono giocatori che giocano il doppio meglio di me. Sono molto contento di esordire in Coppa Davis, ho aspettato il momento giusto, ci sono state altre occasioni in cui il mio team e io abbiamo valutato ed è stato deciso che non era il momento adatto. Abbiamo la fortuna di giocare in casa, sarà una bella atmosfera a Torino”.
In termini di doppio, il pensiero di Sinner corre con buone probabilità anche (ma non solo) a Simone Bolelli, in lotta anche lui per le ATP Finals, nella sua specialità e con l’argentino Maximo Gonzalez. Per quel che riguarda le occasioni citate, sono quelle di Madrid 2019 e Cagliari 2020, tirate in ballo anche quando si trattò di argomentare la rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo. Le Finals di Madrid giunsero quando Sinner era appena entrato nel circuito ATP che conta, mentre per quel che riguarda Cagliari si trattava del match di qualificazione con la Corea del Sud per le Finals attuali, rinviate di un anno causa un mix di Covid-19 e fattore economico. Si giocava sulla terra rossa in un periodo della stagione che volgeva lo sguardo al veloce: molti big azzurri erano già negli Stati Uniti per preparare il Masters 1000 di Indian Wells, che poi non si è mai disputato mai. Tra questi c’erano Sinner e Berrettini, l’uno in campo nell’ultimo Challenger della sua carriera e l’altro in recupero da più di un problema fisico.
Foto: LaPresse