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WTA Tenerife 2021, Ann Li vince il primo titolo in carriera battendo Maria Camila Osorio Serrano

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Tenerife celebra la prima volta di Ann Li. La tennista americana solleva il torneo del torneo WTA 250, vincendo la sua prima finale giocata (a febbraio l’ultimo atto del Grampians Trophy venne annullato per il ritardo nella programmazione e l’Australian Open alle porte). A soccombere è la colombiana Maria Camila Osorio Serrano, che si arrende per 6-1 6-4 in nemmeno 75 minuti non riuscendo a trovare la misura giusta per arginare la nativa di King of Prussia, che ora le è appena dietro in classifica al numero 53 del mondo.

I primi minuti sono appannaggio della colombiana, che mette subito pressione in risposta e mette subito la testa avanti; la reazione della Li non si fa attendere, con il controbreak immediato in un secondo gioco molto combattuto e la Osorio Serrano che deve fare i conti anche con una ferita al pollice della mano destra. Forse condizionata dal leggero infortunio, la sudamericana commette qualche errore di troppo, mentre la statunitense è molto più concreta: conquista due break in fila e poi chiude la prima frazione sul 6-1 in 34 minuti.

L’inizio del secondo set pare seguire lo stesso canovaccio, con la Li che si prende subito il servizio dell’avversaria, ma la Osorio Serrano reagisce, spinta anche dal pubblico che desidera una finale più combattuta. Rimane soltanto una fiammata, poiché l’americana rimane centrata sull’obiettivo e ribalta nuovamente la situazione a suo favore, brekkando nel quinto gioco e mantenendo con decisione il vantaggio accumulato.

Tante, troppe le palle break concesse dalla Osorio Serrano: ben 10 sui 48 servizi da lei giocati, quasi una ogni cinque scambi partiti dalla sua metà campo. L’americana ha difatti fatto la differenza in risposta, con cui ottiene più di un terzo dei suoi punti (24 sui 61 totali), mentre in battuta ha concesso 22 punti complessivi. Il problema per la sudamericana è quando con il tuo servizio ottieni solo il 50% dei tuoi punti (22/44): troppo poco per pensare di vincere il match.

Foto: LaPresse

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