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America’s Cup, come sarà il regolamento: certezze e dubbi. Barche, equipaggi ridotti, nazionalità e… serie tv

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Mercoledì 17 novembre dovrebbe essere la data limite per presentare il regolamento e il protocollo della prossima America’s Cup, ma c’è il concreto rischio che Team New Zealand non rispetti quel paletto. Questo è quanto trapela dalla stampa vicina ai detentori della Vecchia Brocca, secondo cui la situazione attuale di stallo non subirà grossi scossoni tra una decina di giorni. Lo scenario potrebbe essere quello di un nuovo rinvio, come già successo lo scorso 17 settembre quando i Kiwi non hanno comunicato data e sede della competizione sportiva più antica al mondo, come invece avevano promesso di fare.

In sostanza sembra poter proseguire la snervante melina a cui stiamo assistendo da ormai otto mesi, ovvero da quando il sodalizio guidato dal CEO Grant Dalton ha conquistato la Coppa delle 100 Ghinee battendo Luna Rossa nella Finale di Auckland. Diamo uno sguardo a quali sono certezze, dubbi e possibili risvolti del regolamento, in attesa di avere sottomano il materiale ufficiale che permetta agli avversari di poter finalmente agire per poter preparare la sfida.

REGOLAMENTO AMERICA’S CUP: TUTTE LE CERTEZZE

Verranno utilizzati ancora i monoscafi AC75 con foil (le cosiddette barche volanti) viste anche durante l’ultimo inverno, ma probabilmente ci saranno delle modifiche tecniche alla regola di classe. Proprio su questi aspetti c’è totale incertezza, i team sono in attesa perché da quelli dipende parte della progettazione e della realizzazione.

Si potrà utilizzare soltanto una barca, in modo da ridurre i costi. Durante l’ultima campagna si erano realizzati due scafi per team. Chiaramente questo punto è cruciale: non si può sbagliare assolutamente il progetto, non ci sarà modo di correre ai ripari.

Ferrea regola della nazionalità. Il 100% dell’equipaggio di una squadra deve essere titolare, alla data del 19 marzo 2021, di passaporto del Paese rappresentato dallo Yacht Club di quel team. Oppure essere stato fisicamente presente in quel Paese per due dei tre anni precedenti prima del 18 marzo 2021 (oppure agendo ad Auckland per conto di tale Yacht Club in occasione dell’ultima America’s Cup).

– Sarà ammessa una quota di stranieri soltanto sulle imbarcazioni di Paesi considerati emergenti (ma non ci sono molti dettagli in merito).

A contorno vedremo anche regate femminili e giovanili, a cui dovranno partecipare obbligatoriamente tutti i team iscritti alla America’s Cup. Si impiegheranno monoscafi con foil da 40 piedi, utilizzabili anche per i test degli AC75.

– La Coppa America sarà sempre più ecologica, dunque si dovranno utilizzare barche di appoggio alimentate a idrogeno. Team New Zealand sta già costruendo un prototipo, bisognerà seguire quella strada.

I sodalizi dovranno aprire i propri hangar a troupe cinematografiche per permettere delle riprese sul dietro le quinte che portino alla realizzazione di una serie televisiva in stile “Drive To Survive”, lanciata dalla F1.

REGOLAMENTO AMERICA’S CUP: I DUBBI

Data e località dell’evento. Ormai se ne parla da otto mesi. Difficilmente avremo informazioni settimana prossima, tutto sembra rimandato al 2022. Si vocifera di una competizione nel 2024, ma il dove resta un mistero: Cork (Irlanda), Jeddah (Arabia Saudita), Barcellona/Valencia (Spagna) e una difficile permanenza ad Auckland (Nuova Zelanda) sono ormai le ipotesi accreditate.

I dettagli tecnici e le previste variazioni di classe (come abbiamo già riportato).

Dimensioni dell’equipaggio. Si vocifera di una riduzione rispetto agli undici uomini a bordo avuti durante l’ultima campagna: sarebbe un’autentica rivoluzione che comporterebbe notevoli cambi di strategia. Tutto in nome dell’ormai abituale contenimento dei costi.

Attenzione alla cosiddetta energia immagazzinata e ai grinder. Con meno uomini a bordo se ne potrà produrre di meno. Si tratta di un aspetto cruciale!

Comunicazione sulle regate di avvicinamento all’evento. Avremo più tappe delle World Series, che l’anno scorso erano state invece cancellate a causa della pandemia?

Credit ACE Studio Borlenghi America’s Cup Press

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