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America’s Cup, lo status quo che non si rompe. Annunci il 17 novembre? New Zealand si nasconde, rinvio in vista

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Mercoledì 17 novembre dovrebbe essere la data limite per presentare il regolamento e il protocollo della prossima America’s Cup, ma c’è il concreto rischio che Team New Zealand non rispetti quel paletto. Questo è quanto trapela dalla stampa vicina ai detentori della Vecchia Brocca, secondo cui la situazione attuale di stallo non subirà grossi scossoni tra una decina di giorni. Lo scenario potrebbe essere quello di un nuovo rinvio, come già successo lo scorso 17 settembre quando i Kiwi non hanno comunicato data e sede della competizione sportiva più antica al mondo, come invece avevano promesso di fare. In sostanza sembra poter proseguire la snervante melina a cui stiamo assistendo da ormai otto mesi, ovvero da quando il sodalizio guidato dal CEO Grant Dalton ha conquistato la Coppa delle 100 Ghinee battendo Luna Rossa nella Finale di Auckland.

Team New Zealand sta scrivendo il regolamento insieme ai britannici di Ineos Britannia, Challenger of Record per questa occasione, ma sembra che si vada per le lunghe e si paventa addirittura l’ipotesi che il protocollo venga emanato nel 2022, in barba a qualsiasi tempistica ragionevole e in totale mancanza di rispetto degli avversari, che sono in attesa di conoscere i dettagli tecnici per mettersi seriamente al lavoro e allestire la campagna. Vero che si utilizzeranno le barche volanti già viste lo scorso inverno ma ci sono tantissimi aspetti ancora da chiarire come ad esempio il numero di uomini ammessi a bordo e specifiche tecniche che fanno tutta la differenza del mondo.

La sensazione, fatta chiaramente trapelare dalla stampa neozelandese, è che difficilmente si romperà lo status quo il prossimo 17 novembre. Aggiungiamo noi: quale scusa tireranno fuori questa volta i Campioni in carica? Due mesi fa avevano detto di ritardare la comunicazione della location per prendere meglio in considerazione le varie opzioni (e non se ne è più saputo nulla), ma un rinvio sulla scadenza dell’annuncio del regolamento sarebbe difficilmente spiegabile. Evidenziamo: queste date “paletto” sono state decise e riferite proprio da Grant Dalton e compagni a loro tempo. La America’s Cup è in alto mare, la melina continua e sta diventando davvero difficile uscire da una situazione di imbarazzo.

Le sedi possibili sono quelle che ormai sappiamo a memoria: Cork (Irlanda), Jeddah (Arabia Saudita), Barcellona/Valencia (Spagna) e una difficile permanenza ad Auckland. La data più probabile resta quella del 2024 (ma a questo punto è tutto da vedere). I partecipanti? Team New Zealand, Ineos Britannia, Luna Rossa. Da capire cosa faranno i sodalizi statunitensi (American Magic e Stars+Stripes sono alla ricerca di uno yacht club, dopo che il New York Yacht Club si è chiamato fuori). Gli svizzeri di Alinghi torneranno in gioco? Un oceano di domande, di se e di ma. Mentre i Kiwi ingaggiano Nathan Outteridge e il futuro del timoniere Peter Burling, vincitore delle ultime due edizioni, è tutto da definire.

Foto: Lapresse

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