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Atletica, l’astista svedese Angelica Bengtsson si ritira a 28 anni. Vinse tutto a livello giovanile

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Desta stupore la notizia del ritiro a soli 28 anni di Angelica Bengtsson, miglior astista svedese di tutti i tempi e detentrice dei primati nazionali indoor e outdoor. L’ormai ex atleta di Väckelsång, che abbandona il dodicesimo posto nel ranking mondiale, ha deciso di appendere l’asta al chiodo per mancanza di stimoli e scarso interesse nel proseguire una carriera più che ventennale.

Quando era ragazza sembrava destinata a diventare una delle saltatrici con l’asta più forti di sempre grazie ai risultati eccezionali archiviati nelle categorie giovanili. Correva l’anno 2009 quando, alla tenera età di 16 anni, Angelica stravinse il Mondiale allievi in quel di Bressanone, per poi ripetersi nella stagione seguente con i trionfi alle Olimpiadi giovanili e al Mondiale juniores.

Esattamente un decennio fa Angelica Bengtsson rappresentava l’eccellenza assoluta nel panorama del salto con l’asta giovanile, riconfermandosi una promessa grazie al successo nell’Europeo juniores del 2011 ed al secondo oro mondiale della categoria ottenuto qualche mese dopo. È così dominante nella disciplina da essere insignita del premio di atleta europea emergente dell’anno nel 2012, a pochi mesi dall’esordio olimpico.

Il talento cristallino continua a brillare ai Campionati Europei Under 23 di Tallin, in cui si aggiudica il primo posto. Nella stessa stagione raggiunge il miglior risultato di sempre in una rassegna intercontinentale élite con la medaglia di legno “conquistata” a Pechino 2015 al termine di una gara elettrizzante. Da questo momento in poi la crescita esponenziale di Angelica Bengtsson subisce una brusca frenata, tanto nelle misure quanto nei risultati.

La svedese fatica ad emergere su un parterre di anno in anno più competitivo e in diverse circostanze sembra subire la pressione negli eventi che contano. Dopo il bronzo agli Europei di Amsterdam nel 2016 le prestazioni iniziano a peggiorare, e Angelica non riesce ad impostare un deciso cambio di marcia per riportarsi sui livelli del passato.

Il canto del cigno arriva ai Mondiali di Doha del 2019, quando a seguito di una clamorosa rottura dell’asta nel terzo tentativo a 4,80 (suo record personale) la Bengtsson chiede e ottiene il via libera per ripetere la misura, che viene sorprendentemente superata. L’exploit le vale non più di un misero sesto posto ed Angelica chiude così la sua ultima rassegna iridata.

Il successo alla Diamond League 2020 di Losanna sembra poterla rilanciare, ma evidentemente gli stimoli latitano e anche a Tokyo, nella terza olimpiade della carriera, Bengtsson delude. Poche ore fa l’atleta ha comunicato ufficialmente il ritiro attraverso un post su Instagram, manifestando comunque gratificazione verso lo sport che l’ha resa celebre in patria e non solo.

Queste le sue parole:Sono molto grata a tutti coloro che mi hanno aiutato in questi anni, specialmente gli allenatori, i miei compagni di allenamento, e tutti quelli che mi hanno supportato ed applaudito. Grazie a voi ho vinto tante medaglie e infranto molti record. Ho investito su me stessa per anni, facendo grandi sacrifici per cercare costantemente di migliorare e sento di aver fatto tutto ciò che era in mio potere per avere successo. Ora comincerò una nuova avventura fuori dalla pista, e ammetto di essere un po’ ansiosa di iniziare a camminare nella vita reale”.

Foto: Shutterstock.com

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