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ATP Finals, come sta Matteo Berrettini? Anche la Coppa Davis a rischio: i possibili sostituti

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Matteo Berrettini stava disputando una partita superlativa contro il tedesco Alexander Zverev nel primo match delle ATP Finals di Torino. Poi una terribile fitta agli addominali lo ha costretto ad alzare bandiera bianca dopo aver perso 6-7 il primo parziale ed essere sotto 0-1 nel secondo. Il romano ha lasciato il campo in lacrime.

L’infortunio, a prima vista, è parso subito piuttosto serio. Nella successiva conferenza stampa, tuttavia, Berrettini ha voluto mantenere viva la fiammella della speranza: “Io amo essere competitivo e se non mi sento in grado di poter vincere non entrerò in campo. Domani farò accertamenti, che spero possano essere incoraggianti. Spero che si tratti solo di una contrattura, in modo da poterci lavorare su e provare ad essere in campo martedì, magari anche solo al 60%. La speranza è l’ultima a morire, ma a questi livelli è difficile tornare in campo dopo due giorni. La zona è la stessa degli Australian, non so se è esattamente lo stesso punto; ma ho sentito una fitta durante il movimento del servizio, come allora. Il tipo di dolore non è esattamente lo stesso ma fino agli esami è difficile pronunciarsi“.

Come noto, qualora l’azzurro fosse costretto a dare forfait, per le ultime due partite del gruppo rosso subentrerebbe il connazionale Jannik Sinner, prima riserva del torneo. L’altoatesino se la vedrebbe con il russo Daniil Medvedev ed il polacco Hubert Hurkacz: verosimilmente servirebbero due successi per sperare nella semifinale (e non sarebbe comunque certa), ma con un po’ di fortuna potrebbe bastarne uno nel caso di incastri favorevoli.

Di sicuro non saranno ore facili neppure per Filippo Volandri, capitano della Nazionale italiana di Coppa Davis. Il grande appuntamento è ormai vicino, venerdì 26 novembre, sempre a Torino nello stesso palazzetto che ospita le ATP Finals, gli azzurri affronteranno gli Stati Uniti in una contesa già decisiva non solo per il passaggio del turno, ma anche per garantirsi un tabellone più alla portata dai quarti di finale in poi.

Il tempo a disposizione per provare a recuperare è decisamente esiguo per Matteo Berrettini. Il romano, in questo caso, ha ammesso che difficilmente potrà difendere i colori azzurri: “Ho dato la priorità a questo torneo, mi sarei concentrato sulla Davis solo in seguito, ma è ovvio che bisogna pensare anche a lungo termine, come ho fatto nella mia carriera quando ho avuto infortuni. È una situazione mentalmente difficile da gestire, non posso farci nulla e non so con chi io me la possa prendere”. Qualora non dovesse farcela, allora Volandri sarebbe obbligato a convocare un sostituto per affiancare Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Lorenzo Musetti. Se guardiamo al ranking ATP, il prescelto potrebbe essere Gianluca Mager, n.63. Tuttavia non è affatto escluso che la scelta possa ricadere su un doppista puro, con Simone Bolelli (n.26 della speciale classifica) favorito nei confronti di Andrea Vavassori (n.69).

Senza Matteo Berrettini l’Italia vedrebbe crollare bruscamente le ambizioni di vincere la Coppa Davis dopo ben 45 anni. Da regolamento, infatti, si affrontano tra di loro i numeri 1 ed i numeri 2 delle singole squadre. Nella situazione originaria Sinner sarebbe stato in grado di portare a casa il punto praticamente con tutti i possibili n.2 delle altre compagini; se invece l’altoatesino diventasse n.1, allora il discorso si complicherebbe, e non di poco, perché Volandri sarebbe costretto a scegliere tra Sonego e Fognini per il ruolo di n.2. Da qui l’importanza del doppio e l’opzione Bolelli da tenere in grande considerazione.

Foto: Lapresse

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