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Basket, è una Serie A finalmente… più italiana! Ma le voci sulla rivoluzione regolamentare preoccupano

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La Serie A 2021-2022 sta mostrando un’inversione di tendenza rispetto a varie situazioni che si erano create nel recente passato, con il contingente tricolore diventato maggiormente protagonista. Il tutto deriva da molteplici fattori: la ritrovata competitività europea di Milano (Datome, Melli, Ricci) e della Virtus Bologna (Mannion, Pajola, Belinelli, Tessitori), unita al fatto che diversi dei giocatori appena citati il livello da Eurolega o alta EuroCup ce l’hanno eccome. E, com’è noto, quattro di essi hanno vissuto anche molto più in alto rispetto al Vecchio Continente, leggere alla voce NBA.

Ma se i cavalli di razza ormai comprovata non sono una reale sorpresa, fa piacere notare come ci siano diversi giovani che si stanno facendo largo. Matteo Spagnolo è il primo di essi: scuola Stella Azzurra, poi Real Madrid, è atterrato quest’anno sul pianeta Cremona e ha in Peppe Poeta una guida che gli piace eccome (e in più se l’uno sbaglia la partita, l’altro è pronto a venire in suo soccorso). La Vanoli, peraltro, può contare anche su un ottimo David Cournooh, che al momento è quinto per percentuali da due nell’intero campionato (61.4%). Ritornando ai giovani, impossibile non citare Gabriele Procida, potenziale scelta al secondo giro del prossimo draft NBA e con davanti l’esperienza (e uno stile diverso) di Pietro Aradori, e poi la coppia Davide Casarin-Giordano Bortolani in quel di Treviso.

Tanti i giocatori che stanno rendendo particolarmente bene: si va da Andrea Cinciarini che viaggia a quasi 10 assist a gara al 50% o più da tre dei vari Spagnolo, Leonardo Candi, Diego Flaccadori (altro cavallo di ritorno assieme ad Alessandro Gentile, faro tecnico di una Varese che ha faticato a ingranare) e Stefano Gentile. Ma c’è un altro giocatore da segnalare, anche lui ritornato dalle nostre parti: è Amedeo Della Valle, al momento quinto per valutazione complessiva in Serie A.

Di recente, però, hanno fatto scalpore le parole di Gianni Petrucci in merito alle possibili modifiche sulle regole degli italiani. Queste, ad oggi, prevedono il 5+5 o il 6+6 (dove i numeri rappresentano tricolori e stranieri da impiegare a seconda di come sono formate le squadre): è intenzione del numero 1 FIP portare una riforma di cambiamento in Consiglio Federale. Siccome il senso della modifica è stato inteso in negativo, la GIBA, l’associazione giocatori, ha immediatamente eretto un muro a protezione dell’attuale situazione: il tutto ha portato a precisazioni e qualche usuale bega tra le due parti, com’è normale che sia su un argomento tanto caldo. Sarà probabilmente il tema più dibattuto fuori dal campo nei prossimi mesi, con diverse scuole di pensiero che si confronteranno inevitabilmente.

Del resto, i pronunciamenti sono vari: chi sostiene che gioca chi merita, chi invece che soltanto giocando si possa riuscire ad alzare il livello. La verità sta probabilmente nel mezzo, e non è nemmeno qualcosa che si acquisisce d’incanto, in una partita. E può tutto dipendere anche dal tipo di ambiente (è capitato a Simone Fontecchio, o in passato allo stesso Melli, di emergere in luoghi dove era creato il contesto giusto per loro, o ancor prima a Datome a Roma). Non si tratta di decisioni facili, ma le vie della pallacanestro sono infinite. La situazione attuale, però, sembra un compromesso sostanzialmente giusto e sarebbe forse il caso, almeno per qualche tempo, di lasciarlo così com’è.

Credit: Ciamillo

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