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Basket, Eurolega: l’Olimpia Milano sfida lo Zenit San Pietroburgo per cancellare la brutta sconfitta di Kazan

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E’ tempo di ritornare subito sul parquet per l’Olimpia Milano. I meneghini sfidano domani sera lo Zenit San Pietroburgo per l’undicesima giornata di Eurolega (palla a due alle 18:45 ora italiana), chiudendo la settimana del doppio turno europeo ma al contempo anche il trittico di sfide lontano dal Forum (la settimana prossima, venerdì 26 Novembre, l’Armani Exchange attende l’Olympiakos Pireo ad Assago). La banda di coach Messina vuole cancellare immediatamente la brutta sconfitta subita ieri sera contro l’Unics Kazan (97-71 il punteggio finale, con i milanesi mai in partita). Serve quindi una pronta reazione per riuscire a mantenere la vetta della classifica in Eurolega, al momento in co-abitazione con Barcellona (vittorioso ieri sera contro il CSKA Mosca) e Real Madrid (Blancos che hanno espugnato Lione battendo l’ASVEL per 74-87) grazie ad un record di 8-2.

All’Armani Exchange servirà ripartire sicuramente dalla chiave che ha contraddistinto le vittorie fin qui maturate, ovvero la difesa. Nella sfida di ieri l’Unics Kazan è riuscito nell’impresa di segnare il maggior numero di punti ai biancorossi in questa Eurolega (nemmeno compagini ben più blasonate e attrezzate come Barcellona, CSKA o Efes Istanbul sono riuscite a sfondare il muro degli 80 punti). Insieme alla difesa, l’Olimpia dovrà cercare di ritrovare i punti dei suoi giocatori migliori come Shavon Shields (‘solo’ 10 punti per l’americano di passaporto danese ieri sera) e Gigi Datome (10 punti anche per lui). Servirà inoltre un Sergio Rodriguez più ispirato rispetto alla sfida di Kazan, col ‘Chacho’ che ha i mezzi e le capacità di inventarsi assist e passaggi anche di classe, oltre a non disdegnare la conclusione personale. Sotto canestro, invece, le torri Kyle Hines e Nicolò Melli dovranno fare buona guardia per contrastare la fisicità dello Zenit San Pietroburgo. Di sicuro, come affermato anche da Ettore Messina in conferenza stampa ieri sera, l’assenza di Malcolm Delaney si sta facendo sentire. Il coach meneghino dovrà poi riadattare anche le rotazioni per via dell’infortunio patito da Mitoglou nella sfida di Kazan, dando maggiore spazio a ‘Pippo’ Ricci e a Kaleb Tarczewski. Il greco ha riportato infatti la frattura del quinto metatarso del piede sinistro. Sarà necessario l’intervento chiurgico, che verrà effettuato nei prossimi giorni. I tempi di recupero non sono ancora definiti, ma si parla di almeno un paio di mesi per rivederlo sul parquet (il numero 24 ex Panathinaikos viaggiava a 8.4 punti e 4.7 rimbalzi di media in Eurolega).

Lo Zenit San Pietroburgo, guidato in panchina dallo spagnolo Xavi Pascual (trasferitosi in Russia nel gennaio 2020, ha allenato per tanti anni il Barcellona con cui ha conquistato diversi trofei nazionali e l’Eurolega nel 2009-2010, quando in Catalogna giocavano Juan Carlos Navarro e il nostro Gianluca Basile – in finale i blaugrana batterono l’Olympiakos Pireo per 86-83, tra le cui fila c’era anche un certo Milos Teodosic), arriva alla sfida contro l’Olimpia con un record di 7-3 (russi vittoriosi nell’ultima giornata contro l’Alba Berlino per 75-66) che gli consente di rimanere nelle posizioni che contano in classifica. In VTB League lo Zenit occupa il secondo posto in classifica (dietro all’Unics Kazan e con un record di 4-1, ma con due partite in meno rispetto alla capolista), infilando tre successi consecutivi nelle ultime tre giornate.

La squadra di San Pietroburgo non ha iniziato nel migliore dei modi la stagione, complice anche il fatto di dover riadattare il sistema di gioco con i nuovi innesti e soprattutto l’addio di Kevin Pangos di quest’estate. Il canadese di passaporto sloveno, che si è trasferito in NBA alla corte dei Cleveland Cavaliers, è stato uno dei principali autori della cavalcata della scorsa stagione in Eurolega, dove  i russi hanno sfiorato l’accesso alle Final Four ai danni del Barcellona (blaugrana che sono riusciti a prevalere solo in gara5 nei quarti di finale). Lo Zenit sta però ritrovando progressivamente quella solidità corale che aveva contraddistinto la squadra nella passata edizione, grazie anche al nuovo arrivato Jordan Loyd (prelevato in estate dalla Stella Rossa Belgrado). La guardia americana si sta confermando un ottimo scorer (9 punti di media per lui) nonostante si trovi  meno possessi da gestire, inserito in un collettivo in cui certamente non manca il talento con cui dividersi le responsabilità in fase di attacco. Ne sono la dimostrazione la conferma di Billy Baron (10.2 punti di media e miglior realizzatore dello Zenit fin qui in Europa) e gli altri nuovi innesti: Mindaugas Kuzminskas (uno degli ex della sfida con uno scudetto vinto in maglia Olimpia nel 2017/2018, 4.2 punti a partita per il lituano) dal Lokomitov Kuban; Jordan Mickey dal Khimki Mosca (8.4 punti), e Conner Frankamp dal Murcia (9.0 punti).
La fisicità e la solidità in area – altri punti di forza della squadra russa – sono ancora una volta affidate all’altro ex dell’incontro Arturas Gudaitis (6 punti di media 4.1 rimbalzi raccolti per il lituano) insieme ad Alex Poythress (4.3 rimbalzi di media) e Mateusz Pontika (4.9 rimbalzi).

Credit: Ciamillo

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