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Basket: Olimpia Milano, una partenza così nella moderna Eurolega non c’era mai stata

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Una partenza così, nell’Eurolega in chiave moderna, l’Olimpia A|X Armani Exchange Milano non l’aveva mai vissuta. Parliamo ovviamente del periodo dal 2016-2017 in avanti, cioè da quanto è stato inaugurato il format della regular season a 30 (poi 34) partite e con sistema di ingressi quasi del tutto chiuso. Un’evoluzione, questa, partita dall’insediamento del prossimamente non più plenipotenziario Jordi Bertomeu e dallo strappo di inizio millennio con la FIBA.

L’Olimpia in versione Messina ha vissuto una costruzione molto più che sottovalutata in estate, dal momento che diversi ritenevano come l’uscita di LeDay e Punter, anche con l’ingresso di Nicolò Melli, fosse uno svantaggio per il club che nella scorsa stagione ha giocato le Final Four. Invece nella dirigenza milanese, almeno per il momento, la vista è stata lunga, anche in virtù della capacità di trovare in Devon Hall una grande risorsa nel momento in cui il finale concitato con l’ASVEL ha temporaneamente tolto di mezzo Malcolm Delaney.

Nei fatti, anche considerando il campionato italiano, Milano ha avuto la miglior partenza in Europa tra le 18 squadre al via nella competizione. Un ritmo che sarà difficile da tenere per tutto l’anno, ma che è anche figlio di una serie di contingenze perfettamente sfruttate. E in questo c’entra ancora la squadra: Sergio Rodriguez viene gestito con grande saggezza e risponde entrando nella versione Chacho a piacimento, facendo semplicemente quello che vuole quando è suo espresso desiderio. Un altro cui si può dare tanto credito è Gigi Datome. Aveva finito la scorsa stagione praticamente sulle gambe, tra mille problemi che gli hanno impedito anche di andare in Nazionale. Ristabilito, si è rivelato più di una volta importante e ieri decisivo, insieme a un Melli che non sempre va misurato coi punti, anzi. Da sottolineare anche l’innalzata qualità del gruppo italiano, con Giampaolo Ricci e Davide Alviti che in Serie A sono perfettamente in grado di fare il loro, mentre di Paul Biligha sono note le ottime partite che ha spesso disputato anche in Europa. Questo si riflette anche sul rendimento dei giocatori in Eurolega, viste le possibilità di riposare da parte di alcuni big.

C’è anche da ricordare un fattore: l’Olimpia sta approfittando benissimo delle grane (in campo) degli altri club. E quelli delle scorse Final Four li ha affrontati e battuti già tutti e tre: CSKA Mosca, Anadolu Efes e ora anche Barcellona. Non solo: delle 7 vittorie giunte, tre sono contro squadre attualmente nelle prime otto (con metà ottavo turno mancante). Un tipo di situazione che potrà tornare molto utile quando ci sarà il girone di ritorno, ma anche quando vi sarà un’alternanza più spiccata di vittorie e sconfitte, com’è normale che sia in una stagione che di gare ne prevede 34, più tutte quelle di carattere nazionale.

Credit: Ciamillo

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