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Basket: Paolo Banchero, lampi importanti a Duke nelle prime in NCAA
Per spiegare l’andamento nelle fasi iniziali dell’avventura di Paolo Banchero in NCAA, è necessario spiegare in primis come è strutturata la stagione del basket universitario americano. Un mondo, questo, che il nativo di Seattle, con sangue italiano e che ha il passaporto d’Italia dal febbraio 2020, anche se ancora in Nazionale non ha potuto debuttare, affronterà verosimilmente per un solo anno: è infatti dato come minimo seconda scelta al draft NBA 2022, se non anche prima secondo alcuni mock draft.
Gli storici Blue Devils, allenati per la quarantaduesima stagione consecutiva da Mike Krzyzewski, hanno infatti disputato fino a questo momento quattro partite, una di vera e propria (contro Winston-Salem State, un maramaldeggiamento in formato 106-38) e altre tre di regular season senza incontrare squadre dell’Atlantic Coast Conference, che è quella cui Duke appartiene. Questi incontri si sono tutti risolti vittoriosamente per Banchero e compagni, e in particolare ha assunto significato il primo di questi successi, il 79-71 su Kentucky al Madison Square Garden. Una vittoria che vale perché, in proiezione, Duke è considerata numero 9 delle università americane in quest’annata e Kentucky numero 10. Nell’ACC, inoltre, ci sono la numero 19 North Carolina, la numero 20 Florida State e la numero 25 Virginia.
Ci saranno altre otto di queste sfide, la prima delle quali nella notte tra martedì e mercoledì, tutte tranne due da disputarsi al Cameroon Indoor Stadium di Durham, nella North Carolina. Poi partirà, nella notte tra il 22 e il 23 dicembre, la stagione regolare effettiva dell’ACC. Si tratta di 20 partite fino a marzo, quando vedremo il torneo interno alla Conference, che darà poi accesso al torneo NCAA vero e proprio, la March Madness, il sogno degli universitari di là dall’Oceano.
E veniamo dunque a Banchero. Il prodotto della O’Dea High School, che ha compiuto 19 anni solo tre giorni fa, nelle tre partite contro Kentucky, Army e Campbell, ha messo insieme le seguenti cifre (tra le principali): 22 punti e 7 rimbalzi nella prima gara, 18 e 12 nella seconda, 18 e 7 nella terza. Un rendimento costante e sempre di alto livello, con ottimi movimenti per la sua interpretazione del ruolo di 4 con licenza di andare molto più dentro il pitturato che fuori. E questi hanno fatto da traino a un traguardo particolare per Krzyzewski: la vittoria numero 1100 sulla panchina di Duke.
Le prestazioni di questo inizio gli sono valse anche l’attenzione di LeBron James, che dal proprio profilo Instagram si è espresso molto favorevolmente sulle performance del nativo di Seattle. E se anche altri giocatori NBA non hanno fatto mancare, tramite Twitter, il loro apprezzamento, di Banchero si è accorto anche Slam Magazine, che gli ha dedicato la copertina, e per un universitario è un onore davvero importante nel mondo sportivo USA.
I suoi 210 cm per 113 kg sono destinati a far parecchio male a tante squadre, e sono anche pronti a regalare un’ultima annata sulla sua panchina eterna a Coach K che sia da ricordare. Quel che è sicuro è che la grande sfida in chiave draft sarà con Chet Holmgren, che passerà l’anno a Gonzaga e che finora è stato un pochino in sordina. Ma la stagione è ancora assai lunga: molte proiezioni del draft NBA sono state cambiate dall’andamento delle annate, e questa semplicemente non farà eccezione. Intanto, però, se a Duke si godono un bel talento, dall’altra parte dell’Oceano, a lungo andare, si guarderà anche alla draft lottery che dirà di più su chi potrà mettere le mani su Banchero (e Holmgren).
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