Biathlon

Biathlon, il duro weekend svedese di Dorothea Wierer. Difficoltà nel tiro a terra e critiche per il volo privato

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Nel weekend Dorothea Wierer ha partecipato alle due gare svedesi di Idre, primo test agonistico su neve in vista della Coppa del Mondo, che prenderà il via tra due settimane. Non è stato un fine settimana semplicissimo per la trentunenne altoatesina, la quale ha concluso al 7° posto sia la sprint che la short individual, venendo in entrambi i casi sonoramente battuta dalla compagna di squadra Lisa Vittozzi, soprattutto a causa di qualche errore di troppo a terra. Al riguardo, la leader del team azzurro ha dichiarato alla televisione svedese SVT di non essere in una situazione ottimale.

“Sono contenta di come sta andando il mio tiro in piedi, ma da sdraiata ho avuto grossi problemi in allenamento. Nelle ultime settimane avrò cambiato posizione almeno 10 volte. C’era qualcosa che non funzionava nella mia testa, quindi ho cercato di ritrovare le giuste sensazioni. Non mi sento ancora al 100%, ma ci sto lavorando” ha detto la due volte vincitrice della Sfera di cristallo.

Cionondimeno in Svezia, Paese dove la sensibilità per il rispetto dell’ambiente è particolarmente marcata, il tema forte riguardo Wierer non sono state le sue prestazioni, bensì il modo in cui è arrivata dall’Italia. Infatti non sono mancate forti critiche per aver effettuato il viaggio dall’Alto Adige alla Scandinavia da sola, su un volo privato messole a disposizione da uno sponsor. Interpellata in merito dai media, lei si è difesa affermando di “non poter fare diversamente. Dovevo svolgere diverse interviste per più di un canale televisivo. L’unico modo per farcela era arrivare un giorno prima rispetto ai miei compagni della squadra nazionale. Io sono semplicemente Dorothea, a volte vorrei dividermi in due, ma non posso. Avrei impiegato troppo tempo prendendo un aereo dall’Italia a Oslo per poi spostarmi a Idre. In questo modo, invece, ci ho messo solo 2 ore. Cosa rispondo agli ambientalisti che mi hanno criticata? Se aveste tanti impegni quanti ne ho io, forse capireste”.

Al riguardo, l’analisi migliore è stata probabilmente effettuata dall’ex biathleta Björn Ferry, ora opinionista TV. Il campione olimpico 2010 dell’inseguimento ha detto di “capire perfettamente perché ci siano persone a cui la cosa non è piaciuta. Nessuno le chiede di muoversi in treno o in autobus, ma di certo avrebbe potuto viaggiare assieme a tutti gli altri compagni di squadra. È anche vero che, se hai certe opportunità, le sfrutti. In termini sportivi è, ovviamente, un grande vantaggio. Puoi muoverti più efficientemente da un posto all’altro, usando il tuo tempo in maniera diversa. L’errore di Wierer non è stato quello di aver viaggiato su un aereo privato da Bolzano a Idre, bensì di avere pubblicizzato la cosa sui social network”.

Foto: La Presse

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