Ciclismo

Biciclette rubate alla Nazionale: odissea per il rientro in Italia. Dagnoni: “Dobbiamo dimostrare che sono nostre”

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Non sono ancora rientrare in Italia le biciclette rubate alla Nazionale in occasione dei Mondiali su pista a Roubaix (Francia) nella notte tra il 22-23 ottobre e ritrovate successivamente in Romania. I 22 mezzi, di cui 12 erano Bolidi Pinarello dal valore di circa 30.000 euro ciascuno, non hanno ancora ritrovato la via del Bel Paese.

A raccontare l’odissea è stato Cordiano Dagnoni, Presidente della Federciclismo, alla Gazzetta dello Sport: “Abbiamo dovuto prendere un avvocato francese per le questioni burocratiche, per esempio dobbiamo dimostrare dal punto di vista formale che le biciclette sono nostre”. Le biciclette impiegate dal quartetto dell’inseguimento, Campione Olimpico e del Mondo, sono dunque in attesa del dissequestro.

Cordiano Dagnoni spiega: “Non vogliamo perdere tempo, ma in questo momento non so indicare se per il dissequestro e il rientro in Italia ci vorranno 15 giorni o due mesi. Di sicuro andremo noi a prenderle”. Ricordiamo il dettaglio della refurtiva: 12 Bolide Pinarello e 10 biciclette da strada (4 Pinarello, 4 De Rosa, 1 Cinelli, 1 Merida). Per il furto sono in stato fermo due giovani di 18 e 19 anni, di nazionalità francese e bosniaca.

Foto: LivePhotoSport

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