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Boxe, Clemente Russo: “Un match d’addio a Natale? Chissà. Sport basilare per i bambini, lo dico a genitori e Stato”
Clemente Russo di ritorno per una notte? Un’idea che balla nella mente del due volte argento olimpico: vorrebbe farlo nel periodo di Natale. Il ritiro, questo lo mette ben in chiaro, è cosa certa, ma non per questo ha smesso di tenersi in forma. Lo spiega dalle pagine dei quotidiani del gruppo La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno, nell’intervista effettuata da Matteo Alvisi.
Sul fatto di allenare la gente comune oggi: “Ho ideato un programma di lavoro funzionale, non parliamo di boxe, ma di total body che punta a resistenza, tonicità e velocità. Quello di farlo fare alla gente comune è ciò che ho fatto fino da piccolino, nel senso che sono sempre stato al servizio di tutti. Anche quando sono diventato un big per me non è cambiato niente. I giovani pugili, poi, vengono da me per chiedere consigli e rispondo sempre che l’allenamento fatto bene è quello ad altissima intensità, però ovviamente ogni persona lo fa con il proprio ritmo. Tutte le persone devono sentirsi atleti. Fare sport è importantissimo”.
Come allenatore: “Da allenatore è normale che vorrei vedere dal primo giorno in palestra un talento, ma non vorrei solo quello. Bensì un talento con la testa, perché il talento senza l’allenamento non arriva da nessuna parte, mentre un campione formato può arrivare dappertutto. Quello che vorrei è un talento con la testa perché il lavoro duro e le qualità insieme portano alle Olimpiadi”
E poi svela una suggestione: “Sono ancora un atleta sulla carta e anche in palestra, è vero che ho smesso di tirare pugni sul quadrato, però mi alleno tutti i giorni e sto sempre in mezzo a sparring partner e pugili. Chi lo sa se per caso, magari a Natale, farò un match d’addio…“. Poi precisa che non è una certezza, ma che sarebbe bello”.
Per chi vuole iniziare: “Lo sport è basilare per ogni bambino. Si è registrata una crescita di obesità e molti ragazzini sono diventati più nervosi e chiusi, perché non hanno avuto una valvola di sfogo. Dico ai loro genitori e in particolare allo Stato che lo sport è fondamentale e non va mai trascurato, perché illumina il sentire del bambino. Che sia pugilato, calcio o nuoto bisogna praticare sport e il genitore deve imporlo se serve”
Foto: LaPresse