Boxe
Boxe, Matteo Signani si conferma Campione d’Europa dei pesi medi a 42 anni. Diaz sconfitto a Roma
Matteo Signani si è confermato Campione d’Europa dei pesi medi. Il ribattezzato Giaguaro è riuscito a sconfiggere lo spagnolo Ruben Diaz ai punti con verdetto unanime (117-111, 116-112, 115-113). Il pugile italiano ha conservato la corona al PalaEur di Roma, dove il grande pugilato è tornato per una notte, ma va riconosciuto che il nostro portacolori non ha offerto una prestazione scintillante contro un avversario tutt’altro che superlativo. Il 42enne resta seduto sul trono continentale, tenendo tra le sue mani il titolo che aveva conquistato l’11 ottobre 2019 battendo Gevorg Khatchikian al PalaTrento e poi difeso il 10 ottobre 2020 contro il francese Maxime Beaussire a Caen.
Il nativo di Savignano sul Rubicone (in provincia di Cesena) ha regolato il rinominato Distruttore di Pamplona, suo coetaneo che oggettivamente non ha fatto molto per cercare di strappare la corona al padrone di casa. Il match è stato rognoso, equilibrato, poco spettacolare, con pochi colpi scambiati, studiato come una partita a scacchi. Sono stati trentasei minuti di battaglia intensa a livello agonistico ma senza particolari sussulti, con il proverbiale gancio sinistro di Matteo Signani apparso un po’ spento e i colpi al corpo portati dai due contendenti non così precisi. Il romagnolo si è comunque fatto preferire in maniera unanime perché sulla lunga distanza ha cercato di mostrare più attività (anche se i cartellini sono molto differenti tra loro, il 115-113 ci pare forse più rispondente a quello che si è visto sul ring).
Il nostro portacolori non ha trovato il ritmo e la misura come invece ci si poteva aspettare, ma con lucidità e una discreta tenuta fisica (prima di un sofferto ultimo round) ha saputo avere la meglio a un’età tutt’altro che verde, ponendo oggettivamente fine alla carriera dell’iberico. Si poteva pensare a una possibile chance mondiale per Matteo Signani, ma la prestazione offerta nella capitale potrebbe non essere sufficiente per meritarsi l’opportunità iridata in una categoria di peso decisamente affollata e competitiva (Gennady Golovkin è Campione del Mondo per la IBF, Demetrius Andrade per la WBO, Jermall Charlo per la WBC, Erislandy Lara per la WBA).
L’azzurro ritocca il suo record (31 successi, 5 sconfitte, 3 pareggi) e infligge la terza battuta d’arresto a Ruben Diaz, che in passato aveva già avuto un’occasione per il titolo europeo (contro il polacco Kamil Szeremeta il 22 settembre 2018). Il sottocapo di prima classe della Guardia Costiera ha poi espresso tutta la su soddisfazione ai microfoni di DAZN: “Sto benissimo, mi sento bene. Ero un po’ teso, mi sento bene e avrei fatte altre dieci riprese. Diaz è stato un osso duro, ma io sono stato più forte. Mi sento meglio adesso che dieci-quindici anni fa, il mio fisico regge a tutti gli sforzi che gli ho chiesto durante la preparazione. Io faccio una vita che un monaco buddista mi invidia e questa cosa mi rende ancora competitivo, non so per quanto ma il Giaguaro c’è. Qui hanno combattuto pugili fortissimi che hanno fatto la storia, per me era una marcia in più, una forza che mi veniva da dentro e che mi ha aiutato”.
Nel co-main event Mauro Forte ha conservato il titolo dell’Unione Europea dei pesi piuma, pareggiando con Francesco Grandelli (116-113, 114-115, 114-114). Francesco Russo è andato ko al primo round contro Tony Dixon (pesi superwelter), Hrvoje Sep ha sconfitto Sergyi Demchenko ai punti tra i mediomassimi, Voldy Toutin ha battuto Jivan Smilic ai punti tra i mediomassimi, successo anche per Armando Casamonica su Mauro Loli tra i pesi superleggeri.
Foto: FPI