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Boxe, Mondiali 2021: Mouhiidine e Cavallaro i picchi di una spedizione dai due volti

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Aziz Abbes Mouhiidine e Salvatore Cavallaro hanno riportato le medaglie in casa Italia ai Mondiali di boxe in quel della Stark Arena di Belgrado. Era dal 2013 che non si vedeva nessun tipo di metallo dalle parti dello Stivale, ma bisogna fare attenzione a distinguere due parti della spedizione azzurra.

Quella rappresentata dai due massimi alfieri è stata la parte indubbiamente più luminosa. Solo la sfortuna di avere contro il russo Muslim Gadzhimagomedov aveva impedito a Mouhiidine di procedere nel Preolimpico di Parigi verso quelle Olimpiadi che, probabilmente, in qualunque altra situazione avrebbe agguantato. Importanti le parole di Julio Cesar La Cruz a fine combattimento, così come è da rilevare il fatto che tra lui e il cubano, che lo ha sostanzialmente proclamato pugile di livello assoluto con il riconoscimento del suo valore, non ci sia stato alcun problema: solo abbracci dopo l’annuncio del risultato.

Per quanto riguarda Cavallaro, invece, c’è la conferma di un ottimo percorso: i suoi 75 kg hanno confermato il suo essere di spessore elevato quando le competizioni contano per davvero. E del resto lui, ai Mondiali, ogni volta ha sempre fatto un passettino in più, in questo caso di bronzo. Ma non va dimenticato anche il cammino di Federico Serra, giunto fino ai quarti nei 51 kg, e soprattutto dell’uomo che più ha sorpreso, Gianluigi Malanga, arrivato non lontano dalla zona medaglie nei 63.5 kg. Dell’uno si conosceva il potenziale, l’altro si aggiunge a un gruppo che, ora, può ridare all’Italia un bel ruolo anche oltre il continente.

Per il resto, c’è stata una collezione di rapide uscite nei turni iniziali: Simone Fiori, Raffaele Di Serio, Nicola Cordella, Vincenzo Mangiacapre, Manuel Cappai, Simone Spada e Francesco Faraoni sono stati tutti eliminati in maniera immediata. Una sorta di spaccatura in due tra il primo giorno, che ha determinato il 4/4 poi andato molto bene, e gli altri, con esordi che non si sono rivelati buoni. Per “Matrix”, inoltre, questi Mondiali hanno avuto il sapore dell’addio al dilettantismo, dopo una serie di undici sconfitte negli ultimi dodici combattimenti. Un’uscita dal ring amara, la sua, ma con la consapevolezza di aver regalato diverse gioie al movimento tricolore, che se da un lato ora può godere di alcune punte, dall’altro ha bisogno di trovare riscatti (Fiori, Di Serio, Cappai) o pugili validi in categorie nelle quali, attualmente, il materiale umano è da trovare per l’ambiente continentale e oltre.

Foto: Florent Lepage (Boxing Road to Tokyo)

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