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Boxe, Mondiali 2021: nel giorno dell’argento di Mouhiidine la battaglia Gonzales-Alfiorau infiamma Belgrado

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Si sono conclusi oggi, con le sei rimanenti finali in programma, i Mondiali AIBA di boxe alla Stark Arena di Belgrado, in Serbia, l’arena più importante di tutto il proscenio dei Paesi della ex Jugoslavia. La maggioranza dei risultati è a dir poco netta, visto che i verdetti unanimi dei giudici si sprecano nell’ultimo sabato iridato. Andiamo a vedere più nel dettaglio, ricordando inoltre che come ultimo combattimento si è tenuto quello valso l’argento, in condizioni particolarmente difficili, ad Aziz Abbes Mouhiidine contro il signore dei massimi a questo livello, il cubano Julio La Cruz Peraza.

Nei 51 kg domina il kazako Saken Bibossinov, che dopo esser stato medaglia di bronzo nei mosca ai Mondiali 2019, alle Olimpiadi di Tokyo e ai Campionati Asiatici riesce finalmente a prendersi il metallo più pregiato. Per lui quattro 30-27 e un 30-26 ai danni dell’americano Roscoe Hill, che aveva in precedenza eliminato Federico Serra ai quarti senza l’unanimità. Bronzo per il rappresentante pugilistico russo Akhtem Zakhirov e per quello thailandese Thanarat Saengphet.

Nei 57 kg, altra finale USA-Kazakistan, ma a colori invertiti sui primi due gradini del podio, perché Jahmal Harvey si impone su Serik Temirzhanov. Non un combattimento guidato nettamente, ma con margine sufficiente a causare il 5-0 (due 30-27 e tre 29-28). Harvey era stato in grado di eliminare il detentore del titolo, l’uzbeko Mirazizbek Mirzakhalilov. Terzi il francese Samuel Kistohurry e il cubano Osvel Cavallero.

Nei 63.5 kg ulteriore successo molto netto, questa volte del cubano Andy Cruz Gomez, noto solo col primo cognome, sul turco Kerem Ozmen. Bastano i punteggi per comprendere l’intera situazione: due 30-27, un 30-26 e due 30-25. Già due volte campione del mondo in questa stessa categoria, ha vinto anche l’oro olimpico a Tokyo nei leggeri. Lo scozzese Reese Lynch e l’armeno Hovhannes Bachkov sono di bronzo.

Nei 71 kg, invece, è l’ucraino Yurii Zakharieiev a far sua la vittoria finale, sconfiggendo con quadruplo 30-27 e un 29-28 il russo Vadim Musaev. Si tratta in questo caso di un tabellone nel quale ci sono state varie polemiche e un paio di risultati cambiati, ma nulla scalfisce minimamente la prodezza di questo pugile che a soli diciannove anni promette molto bene. La terza posizione è dell’albanese Alban Beqiri e dell’azero Sarkhan Aliyev.

Negli 80 kg, battaglia totale: per due volte il bielorusso Aliaksei Alfiorau costringe l’americano Robby Gonzales a essere contato, e per di più nella terza ripresa c’è un 10-8 a suo favore. Il resto del combattimento, però, crea un equilibrio tale che alla fine entrambi si sentono vincitori. Lettura dei cartellini: due 29-28 e due 28-29, il quinto è un 28-28 con penalità. Si procede alla preferenza dei giudici, che a quel punto si esprimono per un esaltato Gonzales, mentre Alfiorau appare molto più che scuro in volto. I due semifinalisti di bronzo sono il portacolori della federazione russa Savelii Sadoma e il serbo Vladimir Mironchikov.

Foto: Jérémy Whyte (Boxing Road to Tokyo)

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