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Boxe, un indomito Aziz Abbes Mouhiidine si arrende a La Cruz (e ai giudici…) nella finale dei Mondiali

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Aziz Abbes Mouhiidine ha combattuto alla pari col colosso Julio Cesar La Cruz Peraza ed è andato vicinissimo a firmare l’impresa da brividi ai Mondiali 2021 di boxe. Il pugile italiano ha tenuto testa al fuoriclasse cubano nella Finale della categoria di peso fino ai 92 kg, ha spaventato quello che viene considerato il miglior dilettante in assoluto e ha rischiato di soppiantarlo sul ring della Stark Arena di Belgrado (Serbia). Il 23enne ha disputato un incontro di tutto cuore e lo ha interpretato nella maniera esatta, andando all’attacco fin dal primo istante e sorprendendo con grandissimo vigore il campione olimpico di Tokyo 2020.

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Purtroppo l’allievo di Emanuele Renzini e Gennaro Moffa si è dovuto accontentare della medaglia d’argento, perdendo ai punti per split decision (4-1: quattro 29-28, un 28-29). Lo diciamo fin da subito: è un verdetto che non ci convince per quello che si è visto tra le corde e per come si sono sviluppati i nove minuti della contesa. Stasera il nostro peso massimo si è inchinato non soltanto di fronte ad un rivale sulla carta più forte (la differenza non si è affatto vista in terra balcanica, anzi…) ma anche al cospetto dei giudici, che non lo hanno premiato come avrebbe invece meritato.

Il campano, capace di infilare cinque vittorie consecutive in questa rassegna iridata e di presentarsi all’atto conclusivo in grandissima forma, ha sfoggiato tutte le sue armi che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso delle ultime due settimane: eccellente agilità, precisione dei colpi, ottima velocità di gambe, grande scaltrezza e pregevoli doti di schivata unite ad una buona guardia. Il Guerriero non si è fatto intimorire dal nome e dal palmares di chi si è trovato davanti: i due ori olimpici (tra i mediomassimi a Rio 2016 e tra i massimi tre mesi fa in Giappone) e i quattro titoli iridati consecutivi (2011-2017, tra i mediomassimi) conquistati dal 32enne La Cruz non hanno di certo frenato il nostro portacolori.

Nella prima ripresa abbiamo assistito oggettivamente ad uno show di Aziz Abbes Mouhiidine. Il poliziotto si è scatenato su tutta la linea, dominando in lungo e in largo: baldanzoso e pimpante sulle sue gambe saltellanti, pungente con il sinistro e ficcante con il destro, tanto che in un paio di occasioni ha anche trovato il bersaglio. Il campione olimpico ha schivato ed ha girato attorno al nostro alfiere, senza fare qualcosa lodevole di nota (anzi…). L’azzurro sembra lanciato verso un meritevole quintuplo 10-9, ma ad una trentina di secondi dalla campana accade un episodio che condizionerà l’intero incontro: il cubano colpisce il campano con una testata involontaria alla fronte e Mouhiidine inizia a perdere sangue. Viene medicato, ma chiaramente è frastornato e tre giudici su cinque preferiscono in maniera sportivamente inammissibile il quotato La Cruz.

L’azzurro è condizionato da quella ferita nel corso della seconda ripresa, dove va riconosciuto che il quattro volte campione del mondo dei cruiser ha fatto qualcosa in più (ma senza strabiliare). A quel punto il match è segnato, ma Aziz non molla e cerca il colpo del ko in un terzo round che domina nitidamente (e questa volta glielo assegnano all’unanimità, quando ormai non contava praticamente più nulla). Il nostro portacolori è stato sportivo, ha abbracciato calorosamente il rivale e lo ha lodato per il successo, ma è una vittoria tutt’altro che limpida per La Cruz, apparso tutt’altro che imbattibile (anzi…).

Mouhiidine riporta l’Italia sul podio iridato a otto anni di distanza dall’ultima volta (nel 2013 Clemente Russo si tinse d’oro proprio tra i pesi massimi) e il suo argento fa coppia col bronzo di Salvatore Cavallaro tra i pesi medi. Il pugilato tricolore sta cercando di risalire dopo non aver qualificato uomini agli ultimi Giochi, ma certi verdetti fanno male alla credibilità dell’intera disciplina che, non a caso, ha rischiato di restare fuori dal programma a cinque cerchi (e anche Parigi 2024 sembra non essere più così sicura).

Rivolgiamo un grosso plauso ad Aziz (per quanto possa essere consolatorio…) e speriamo che possa avere altre grandi occasioni in futuro. Oggi ha dimostrato di poter davvero esprimersi ai massimi livelli internazionali e di giocarsela davvero con tutti (non va dimenticato che prima di stasera ha regolato il temibile spagnolo Reyes Pla e l’ecuadoriano Castillo, argento ai Mondiali 2019). Intanto arriva la prima grande medaglia di un certo peso dopo i due ori collezionati nel 2018 tra Giochi del Mediterraneo e Campionati dell’Unione Europea.

Foto: Florent Lepaga (Boxing Road to Tokyo)

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