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Calcio, dopo Joao Pedro, Mancini pensa a Luiz Felipe: verso un’Italia “brasileira”

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L’Italia di Roberto Mancini ha bisogno di rifarsi il trucco? Ci si sta pensando, soprattutto dopo aver mancato in maniera clamorosa la qualificazione in maniera diretta ai Mondiali 2022 in Qatar.

Gli azzurri, reduci dai due pareggi contro la Svizzera e l’Irlanda del Nord, hanno terminato al secondo posto nel proprio raggruppamento alle spalle degli svizzeri e si pensa quindi a un ‘restyling’. Il riferimento al ricordo ad alcuni giocatori che, in possesso di doppio passaporto, potrebbero dare il loro contributo da ‘oriundi’.

Già si parla da qualche tempo dell’inserimento dell’attaccante del Cagliari Joao Pedro che quest’anno in 13 partite ufficiale disputate è andato a segno in otto occasioni. Il reparto offensivo è tra le criticità della selezione di Mancini, visto che nel percorso delle qualificazioni in buona parte degli incontri non si è stati in grado di tradurre in gol le chance costruite.

Non solo Joao Pedro, ma si fa largo l’idea del difensore della Lazio Luiz Felipe. Anche nel reparto arretrato si ha bisogno di alternative, considerando che il capitano Giorgio Chiellini è un classe ’84 e conseguentemente potrebbe non essere a disposizione come si vorrebbe. Il giocatore, come viene spiegato sulla Gazzetta dello Sport, ha la documentazione necessaria dal momento che entrambi i genitori sono di origini italiane e non ha mai disputato incontri con il Brasile. Va detto però che il calciatore era stato convocato nell’Under 21 azzurra del CT Gigi Di Biagio nel 2019, ma una volta raggiunto il raduno aveva inaspettatamente espresso il desiderio di non accettare per puntare a essere tra le fila della Seleçao.

Un’Italia quindi “brasileira” quella che si propone ai playoff di marzo, con la speranza di recuperare alcuni infortunati eccellenti come Marco Verratti e Leonardo Spinazzola, esponenti di livello della compagine tricolore.

Foto: LaPresse

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