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Ciclismo, Romain Bardet sul doping: “Regole ancora troppo permissive”

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La stagione di ciclismo su strada è appena terminata, ma si guarda già al futuro ed anche ad alcuni dettagli che al momento non sembrano essere ancora nel migliore dei modi. Uno di questi è quello riguardante la lotta al doping, nonostante si siano fatti molti passi in avanti. A parlarne è la stella del Team DSM, il francese Romain Bardet.

Le parole del transalpino in un’intervista a Cyclingnews: “Le regole sono così permissive… Questo è il problema. Abbiamo parlato di chetoni per due o tre anni e l’MPCC sta spingendo molto su questo tema, ma le altre squadre stanno ancora dicendo di usarli. Tocca alle autorità dell’antidoping decidere se vietarli o no e questo è il problema, perché c’è una zona grigia“.

Prosegue: “Le leggi sono troppe permissive. Stiamo parlando molto di queste sostanze, ma dobbiamo soltanto vietarle. Certamente è difficile, ma fa sempre parte del ciclismo, perché mettiamo molta attenzione su questo tema. Ed è buono concentrarsi su queste cose e che i media ne parlino. Per me, ci vuole sempre troppo prima di rendersi conto che bisogna essere più restrittivi”.

In conclusione: “C’è un po’ di lavoro da fare. Specialmente con i controlli. Credo siano drasticamente diminuiti dopo il Covid. Probabilmente fuori dalle gare ho avuto tre o quattro controlli, massimo cinque per il passaporto. Sono stato tre o quattro settimane al Teide senza nessun controllo e c’erano altre 25 persone nella stessa situazione. So che servono tanti soldi per farlo, ma è ciò di cui il ciclismo ha bisogno“

Foto: Lapresse

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