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Ciclismo
Stefano Garzelli: “Bagioli fra 2-3 anni può provarci per le corse a tappe. Dobbiamo dire grazie a Cassani”
La lunga stagione del ciclismo internazionale è ormai andata in archivio e, in attesa del 2022, l’ex corridore e attuale commentatore TV Rai Stefano Garzelli ha rilasciato una lunga intervista a Sport2day toccando tanti temi importanti con un focus sullo stato di salute del ciclismo azzurro
“È stata un’ottima stagione per il ciclismo italiano, conclusa con il trionfo di Sonny Colbrelli alla Parigi-Roubaix dopo aver vinto il Campionato Europeo. Le Olimpiadi su pista sono state fantastiche, per tutti gli atleti che sono andati a Tokyo. Poi c’è anche il secondo posto di Damiano Caruso al Giro d’Italia che è un ottimo risultato ed un premio alla carriera di un corridore serio che si è sempre sacrificato per i propri capitani”, dichiara l’ex compagno di squadra di Marco Pantani alla Mercatone Uno.
“Certo, in ottica futura per quanto riguarda le corse a tappe c’è molto da lavorare. Bisogna lasciar crescere i corridori e trovare il futuro Nibali, che potrà magari lottare per il podio in un grande giro. Al momento però è difficile indicarne uno in particolare. Bagioli ha dimostrato di avere grandi qualità, ha fatto un’ottima Vuelta in cui nella prima settimana è sempre rimasto lì davanti e ha provato a fare classifica. Chiaramente bisogna cercare di crescere e maturare per puntare in alto in un grande giro, quindi ora è ancora presto. Con 2-3 anni di esperienza in più, Bagioli potrebbe essere l’uomo adatto per provarci“, spiega Garzelli.
“Masnada? Ha fatto delle ottime corse a tappe, ma tra il 7°/9° posto ed il podio c’è grande differenza e non sarà facile. Se fossi in lui andrei a caccia delle vittorie di tappa e poi vedere se arriva la classifica. Ciccone? Ha avuto un’annata sfortunata: stava facendo un’ottima Vuelta, poi è caduto. Il prossimo anno sarà fondamentale: dovrà capire se potrà lottare per le tappe e per la classifica degli scalatori oppure se per la vittoria in un grande giro. In generale sta salendo molto il livello dei corridori nelle grandi corse a tappe“, il punto di vista del varesino.
“La multidisciplinarietà è molto importante. Viviani è stato il primo a dimostrare di poter essere competitivo sia in pista – vincendo l’Olimpiade a Rio – che su strada. Anche guardando il ciclocross, i fenomeni Van der Poel e Van Aert arrivano da lì. Soprattutto a livello giovanile è importante toccare tante discipline e apprendere qualcosa da portare poi su strada“, dice Garzelli.
“Bennati CT? Penso sia l’uomo giusto. Abbiamo un ottimo rapporto e non nascondo che ha già da un anno il pensiero di poter diventare CT. Ha smesso di correre da molto poco, quindi conosce ancora i meccanismi fondamentali all’interno di un gruppo quando sei in corsa. Poi nei Mondiali che ha disputato con la maglia azzurra, era il regista della squadra. Potrà fare molto bene, però tutta l’Italia deve dire grazie a Davide Cassani”.
Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.
VIDEO INTERVISTA A STEFANO GARZELLI
Foto: Lapresse