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Coppa Davis 2021, le favorite: Russia e Serbia in pole. Spagna terzo incomodo, Italia mina vagante
Manca sempre meno alla Coppa Davis 2021, appuntamento che con la sua finale prevista per il prossimo 5 dicembre chiuderà la stagione tennistica. 18 nazionali sono pronte a giocarsi il titolo in questi dieci giorni prima del meritato stop invernale; andiamo a scoprire assieme quali sono le squadre che puntano in maniera legittima all’edizione numero 109 della storica competizione mondiale.
In prima fila c’è la Russia, senza timore di smentita. Ad inizio anno si è portata a casa l’ATP Cup e vorrà provare a fare doppietta, entrando nella storia come prima Nazionale a riuscirci. Nessuna tra le altre partecipanti può vantare una potenza di fuoco così ampia tra i singolaristi, con quattro giocatori nei primi 30 al mondo: sia Daniil Medvedev che Andrey Rublev, top 5 conclamati, hanno dato il loro assenso alla partecipazione, ed hanno anche le spalle ben coperte con Aslan Karatsev e Karen Khachanov. ‘Pecora nera’ è Evgenij Donskoy, che può comunque dire la sua: in pratica, in ogni loro partita il doppio (che potrebbe essere affidato al duo Khachanov-Rublev come nella Davis 2019) rischia di diventare ininfluente.
In una ipotetica griglia di partenza, come in Formula 1, sarebbe la Serbia a completare la prima fila. Inevitabile, quando dalla tua parte hai il giocatore numero 1 al mondo, Novak Djokovic; uscito sconfitto dalla semifinale delle ATP Finals, il 34enne di Belgrado tende sempre a mettere le marce alte quando entra in ballo il difendere i colori nazionali. Al suo fianco una schiera di giocatori onesti, ma che possono tirare fuori il coniglio dal cilindro in parecchie situazioni: Filip Krajinovic, Laslo Djere, Dusan Lajovic e Miomir Kecmanovic, se in giornata, sono assai complicati da scrollarsi addosso.
Il ruolo di terzo incomodo è tutto per la Spagna campionessa in carica. Pesantissima l’assenza di Rafa Nadal, fermo dall’ultimo atto del Roland Garros, che ha rappresentato per gli iberici l’uomo copertina di cinque dei sei successi complessivi della storia iberica. Ci sono però tutti gli altri titolati del 2019, con Roberto Bautista Agut e Pablo Carreno Busta sugli scudi con i decani Feliciano Lopez e Marcel Granollers, e soprattutto quel Carlos Alcaraz che si sta imponendo come uno dei talenti più fulgidi del tennis mondiale, già vicinissimo ad entrare fra i primi 30 del mondo a poco più di diciotto anni.
Quali speranze invece per l’Italia di Filippo Volandri? Gli azzurri ricopriranno il ruolo di mina vagante, a causa dell’infortunio di Matteo Berrettini che ci priva del nostro miglior singolarista. Sarà dunque Jannik Sinner ad affrontare le battaglie sulla carta più dure, quelle con i ‘numero 1’ avversari, costretto dunque a dimostrarsi ancora una volta più maturo dei suoi vent’anni. Curiosità dunque su chi ricoprirà il ruolo di ‘secondo’ tra Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Fabio Fognini: per esperienza potrebbe essere il ligure l’uomo schierato, ma il torinese ha in sé quelle caratteristiche di ‘uomo da Davis’ che tanto ci hanno fatto emozionare in passato. Così facendo, potrebbe ricomporsi il duo Bolelli-Fognini in doppio, che non giocano un match insieme dal settembre 2020, ma che in passato ha regalato tante gioie, prima fra tutte la vittoria agli Australian Opn 2015.
Foto: LaPresse