Senza categoria

Coppa Davis, chi è Borna Gojo: il carneade n. 279 del mondo che ha sorpreso Sonego

Pubblicato

il

Lorenzo Sonego partiva con tutti i favori contro Borna Gojo nel quarto di finale della Coppa Davis 2021. Il piemontese, numero 27 al mondo, fronteggiava il croato, al momento soltanto numero 279 del ranking ATP. Tra i due giocatori ci sono dunque 252 posizioni di differenza, ma non si sono viste sul cemento indoor del PalaAlpitour di Torino: il balcanico ha sciorinato un gioco ben superiore a quello che la sua classifica potrebbe fare pensare, mentre l’azzurro ha commesso troppi errori ed è andato in confusione, probabilmente colpito anche dalla tensione e dall’importanza dell’incontro.

Il 26enne è stato sconfitto di fronte al proprio pubblico col punteggio di 7-6(2), 2-6, 6-2 dopo due ore e ventuno minuti di gioco e ora l’Italia si trova costretta a inseguire: Jannik Sinner è obbligato a sconfiggere Marin Cilic, in modo che la contesa si possa decidere al doppio di spareggio (dove la Croazia può schierare i Campioni Olimpici). “Carneade, chi era costui?”, pronunciava don Abbondio in un celeberrimo passo de “I promessi sposi”. Oggi, dopo l’inattesa debacle del nostro portacolori, verrebbe da chiedersi: “Borna Gojo, chi è costui?”.

Abbiamo detto che è il numero 279 del mondo, capace di sorprendere Lorenzo Sonego in trasferta. Questo ragazzo ha 23 anni (è nato a Spalato il 27 febbraio 1998) e non è mai entrato nella top-200 in carriera (il suo best-raking risale allo scorso 20 settembre, quando si trovò al 208mo posto). Alto 196 cm con un peso di 90 kg, il croato ha esordito nel circuito ATP in occasione del torneo di Winston-Salem nel 2018, ricevendo una wild card.

Bazzica soprattutto nei tornei Challenger (quest’anno ne ha giocati ben quindici, ha raggiunto massimo la semifinale a Nur Sultan 3 e Istanbul II). Nel 2021 è stato bravo a spingersi fino al terzo turno delle qualificazioni agli Australian Open (venne sconfitto dallo svizzero Henri Laaksonen, dopo aver superato l’austriaco Sebastian Ofner e il nostro Lorenzo Giustino) e al secondo turno sempre delle qualificazioni al Roland Garros. In carriera non ha mai vinto un torneo e vanta soltanto due finali perse nei Futures (ad Antalya nel 2016 e a Kuala Lumpur nel 2017).

Nel circuito ATP non ha ancora vinto un incontro (a livello statistico non vengono presi in considerazione i match di qualificazione ai vari tabelloni principali), ma in Coppa Davis si trasforma. Per sua stessa ammissione è “orgoglioso di rappresentare la Patria” e il rendimento in campo è decisamente migliore. Quattro giorni fa ha sconfitto il quotato australiano Alexei Popyrin (numero 61 al mondo) col punteggio di 7-6(5), 7-5 e oggi ha fatto un brutto scherzo all’Italia. C’erano poche informazioni su di lui, ma si è rivelato un buon giocatore: solido, preciso, ancorato al match anche nei momenti più complessi, abile da fondo campo e motivato sottorete.

Il “vero” Carneade veniva da Cirene e aveva fondato la terza Accademia di Atene (parliamo di filosofia, nel secondo secolo avanti Cristo). Oggi a Torino si è materializzato il Carneade di Spalato, che ha compromesso i sogni di gloria dell’Italia nella massima competizione mondiale per Nazionali di tennis.

Foto: Lapress

Exit mobile version