Formula 1
F1, la FIA conferma: il retrotreno della Mercedes “che si schiaccia in rettilineo” è regolare
Lo si era già visto ad Istanbul, ma ad Austin la lente d’ingrandimento è finita in maniera attenta sul retrotreno delle Mercedes. Le W12, infatti, quando arrivano in rettilineo, danno la sensazione (ed è molto più di una semplice sensazione) di schiacciarsi al suolo, aumentando di conseguenza la velocità di punta (nonostante un assetto poco inclinato verso l’anteriore). Un miglioramento che si è rivelato sensibile dal GP di Turchia in avanti e sul quale la Red Bull ha immediatamente storto il naso.
Lo stratagemma, se così vogliamo chiamarlo, del team di Brackley è stato notato e dichiarato regolare dalla FIA. L’aspetto più strano, soprattutto pensando alla Red Bull, è che si tratta di una gestione che avrebbe maggiore senso su una monoposto caratterizzata da un “rake” accentuato proprio come sulla RB16-B e non sulla, più lineare W12. Lo stallo del diffusore, legato all’abbassamento in rettilineo del retrotreno, oltre a essere consentito, non è affatto una novità.
L’idea, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, risale addirittura alla fine degli anni ’80 con l’introduzione della prima versione delle sospensioni attive (Lotus 1987). Dopo anni poco fruttiferi, nel 1992 fu la Williams, con Adrian Newey (guarda caso, attuale direttore tecnico della Red Bull) a estrarne il massimo, con vittorie a raffica.
Tra gli obiettivi di quel meccanismo, vi era appunto quello della gestione delle altezze da terra anteriore e posteriore per ridurre drasticamente la resistenza in rettilineo, mandando in stallo il diffusore della vettura. In poche parole, quindi, la Mercedes dopo la geniale trovata del DAS nel 2020, anche in questi mesi ha saputo esaltarsi a livello ingegneristico, andando a recuperare in fatto di velocità di punta, laddove il motore Honda stava facendo il vuoto.
Il caso sollevato dalla Red Bull, puntava maggiormente sul fatto che ottenere vantaggi concreti con questa soluzione, su una vettura con un assetto rake ridotto, implicasse un controllo estremamente preciso del sistema, in quanto le escursioni in altezza dal suolo sono estremamente ridotte. La Federazione, tuttavia, ha spiegato la liceità del sistema, e Red Bull ha confermato di avere accettato tale spiegazione. La lotta iridata passa, anche e soprattutto, da questi dettagli.
Foto: LPS DPPI