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Hockey Pista
Hockey pista, Europei 2021: i convocati dell’Italia ai raggi X. C’è un nuovo oriundo italo-argentino
Il 15 novembre, giorno dell’esordio agli Europei 2021 di hockey pista, è sempre più vicino per l’Italia. Alessandro Bertolucci ha scelto i 12 giocatori con cui volerà alla volta di Paredes (Portogallo) per provare a conquistare un titolo che manca dal 2014 ai colori azzurri.
Ma chi sono i ragazzi che proveranno a far saltare il banco contro le fortissime Spagna e Portogallo partendo dal match di debutto contro la Francia? Andiamo a conoscerli meglio.
Hockey pista, Europei 2021: i convocati dell’Italia ai raggi X. C’è un nuovo oriundo italo-argentino
Portieri
Leonardo Barozzi (Follonica): classe 1987. Il capitano, il totem, il portierone della nazionale da ormai una vita. Uno dei “Leoni di Alcobendas” che vinse il titolo nel 2014. Sarà certamente lui il titolare della “gabbia azzurra”.
Riccardo Gnata (Forte dei Marmi): classe 1992. Un secondo di sicuro affidamento, che all’occorrenza sa anche essere un titolare di altissimo livello: scudiero.
Bruno Sgaria (Valdagno): classe 1998. E’ il futuro della nazionale fra i pali. Va in Portogallo per fare esperienza ed allenarsi coi migliori.
Giocatori di movimento
Federico Ambrosio (Bassano): classe 1989. L’Italo-argentino è un altro degli eroi di Alcobendas. In pista sa accelerare e trovare la via del gol come pochi. Dai suoi pattini e dalla sua mazza passerà tanta dell’ispirazione azzurra agli Europei di Paredes.
Davide Banini (Follonica): classe 1995. E’ uno di quei giocatori che magari non ruba subito l’occhio, ma che nel corso delle partite di un torneo così compresso, e vissuto sul filo della tensione, può trovare quelle giocate utili alla squadra tanto in fase difensiva quanto in fase offensiva.
Francesco Compagno (Reus): classe 1999. Ventidue anni di precocità e classe. Che sia arrivato il momento della grande consacrazione internazionale? L’Europeo per il palcoscenico giusto per prendersi tutto questo.
Giulio Cocco (Trissino): classe 1996. Leggermente più esperto di Francesco Compagno, sarà sicuramente uno dei referenti tecnici del ct Bertolucci in pista. Da lui ci si attende creatività e ricerca di quei dribbling che permettono lo svolgimento di azioni in superiorità numerica.
Davide Gavioli (Trissino): classe 1998. Per lui questo sarà il primo Europeo fra i senior: che possa essere una delle sorprese azzurre in Portogallo? Difficile vederlo fra i titolari, proverà a ricavarsi dello spazio uscendo dalla panchina.
Domenico Illuzzi (Forte dei Marmi): classe 1989. Dopo una vita al Lodi, il passaggio al Forte dei Marmi, con la stessa identica determinazione e qualità nel suo stile di gioco. Anche lui ha messo nel suo palmares l’Europeo del 2014, ora cerca il bis a ritmo di discese, assist e conclusioni precise dalla distanza.
Francisco Ipinizar (Trissino): classe 1998. L’italo-argentino è la novità assoluta del gruppo azzurro, ma attenzione perché è certamente un “uomo di fiducia” del ct Bertolucci che lo conosce molto bene. Il suo compito, come fatto vedere peraltro nell’ultima stagione di Serie A1, sarà quello di fare gol a ripetizione sfoderando tutte le sue doti da marcatore seriale.
Andrea Malagoli (Trissino): classe 1991. Rimaniamo sulle punte: anche per lui il compito sarà quello di trovare la via della rete con frequenza, alternandosi, là davanti, con il compagno di squadra. Ha esperienza e questo può essere un plus non indifferente.
Alessandro Verona (Sporting CP): classe 1995. Nel 2014, quando divenne campione d’Europa ad Alcobendas, doveva ancora compiere 19 anni. E’ un talento predestinato e, semmai ce ne fosse uno, questo è il torneo continentale dove deve far vedere tutto il suo valore, la sua cilindrata e la sua fame di rivincere con la maglia azzurra. Un faro.
Foto: Marzia Cattini