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Jannik Sinner e la Coppa Davis: una ‘redenzione’ dopo la rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo
“Siamo tutti numeri uno e giochiamo in casa: ci sarà pressione, ma sarà bellissima. E, in fondo, con la pressione ci conviviamo tutti i santi giorni“. Parole da leader e di Jannik Sinner.
L’altoatesino è pronto a dare il suo contributo alla causa nella ormai imminente fase finale di Coppa Davis. Una competizione che ha cambiato il suo format e non è accettata dai nostalgici. Tuttavia, in questo contesto, non vi potranno essere incertezze e Sinner, con l’assenza di Matteo Berrettini, acquisisce il ruolo di chi è il migliore in termini di classifica del gruppo nostrano, con la responsabilità di sfidare i più forti delle altre compagini. L’Italia inizierà il proprio percorso venerdì 26 novembre contro gli ostici Stati Uniti per poi giocare contro la Colombia nel giorno successivo.
Sarà il Pala Alpitour di Torino la casa di questi confronti e gli azzurri confidano nel supporto del pubblico di casa. Una competizione, per Jannik, anche di ‘redenzione’. In qualche modo, infatti, il classe 2001 del Bel Paese era stato aspramente criticato per le sue assenze dal gruppo azzurro nei passati appuntamenti di Davis e alle Olimpiadi, rinuncia quest’ultima rivelata all’ultimo minuto.
Un modus operandi discutibile che ha alimentato non poco il malcontento nei suoi confronti. Contrarietà che per stessa ammissione del tennista del Bel Paese non sono state facili da accettare. Ecco che questa rassegna può essere la chance per avere un rapporto con l’azzurro diverso, per lasciare il segno e dimostrare di tenerci davvero. Una motivazione in più per far vedere di che pasta si è fatti, come si è fatto nelle ATP Finals, in cui il 20enne ha imparato anche a ‘nutrirsi’ del tifo amico.
Foto: Claudio Benedetto – LPS