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MotoGP, Casey Stoner su Valentino Rossi: “Godevo quando era in crisi con la Ducati, incapace di fare un giro veloce da solo”

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Tutto bello, ma alla fine la rivalità di ieri è la rivalità di oggi. Casey Stoner, nel documentario Ri-Vale trasmesso da DAZN e sulla storia agonistica di Valentino Rossi, è tornato a raccontare quale sia stata l’esperienza da avversario di Valentino in MotoGP e lo spazio al politicamente corretto non c’è sicuramente nella narrazione.

Se è vero che a Portimao e a Valencia, sede degli ultimi due round della carriera del ‘Dottore’, Casey aveva un po’ teso la mano al nemico di un tempo, in questo caso l’australiano (ex pilota della Ducati e della Honda) è tornato su argomenti del passato fornendo un’idea ben chiara sullo sviluppo dei fatti.

Sono stato uno dei più grandi rivali quando era all’apice (2007 nota di redazione). Rossi era il miglior pilota all’inizio del Nuovo Millennio, di un’altra categoria. Ma quando io, Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa siamo arrivati in MotoGP, ci siamo accorti che lui non ci era superiore. In HRC ho trovato una moto davvero sensazionale da guidare. E, lo ammetto, godevo nel vedere Valentino soffrire con la Ducati. Aveva detto troppe cose su di sé e su come sarebbe stato in grado di cambiare quella moto in meglio. In realtà stava solo peggiorando la situazione”, le parole di Stoner (riportate da gazzetta.it).

L’aussie si è poi soffermato sul mutamento dei rapporti tra loro: “Rossi è stato gentile fino a quando non sono diventato un rivale. Ha sempre cercato di fare giochi mentali, ma, quando questo non funziona, ottieni solo un rivale in più. Lui ha fatto sì che io fossi visto proprio come un nemico. Ha fatto lo stesso anche con Marquez . Da quel momento non ho più voluto essere suo amico e giocare lealmente”.

E poi una stilettata anche sullo stile di guida: “Era bravo nel corpo a corpo, ma anche nel rubare la scia agli altri. Non riusciva a fare un giro veloce da solo, poteva farlo solo così e questo è un limite. Non è un caso che abbia perso due Mondiali all’ultimo“.

Foto: Olycom Lapresse

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