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MotoGP, Fabio Quartararo: “Correrò senza pressione e cercherò di vincere! Per il 2022 alla Yamaha chiedo…”

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Fabio Quartararo si prepara per un fine settimana del Gran Premio dell’Algarve, diciassettesimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP 2021, davvero particolare. Il pilota soprannominato “El Diablo”, infatti, torna a Portimao (dove vinse nettamente nel mese di aprile) con la corona di campione del mondo conquistata nella seconda tappa di Misano. Dopo due settimane dedicate ai festeggiamenti, il portacolori del team Yamaha Factory proverà a rimettersi tuta e casco con la medesima concentrazione, per puntare ancora una volta al gradino più alto del podio anche se, com’è normale che sia, le motivazioni non posso certo più essere quelle di qualche settimana fa.

Il nativo di Nizza inizia in questo modo la sua conferenza stampa: “Ho la voce ancora in pessime condizioni per i festeggiamenti – sorride – È stato bello passare tempo con il team, con la famiglia e tutto il resto. Non è stato facile rimettermi in carreggiata per allenarmi il martedì, perché ho vissuto una settimana davvero speciale. Ora sono qui a Portimao senza pressione perché il mio obiettivo ormai l’ho raggiunto. Darò il mio meglio, come sempre, ma senza troppi pensieri. Sarebbe bello vincere ancora, certo, e ci proverò”. 

La notizia delle ultime ore è, senza dubbio, l’assenza di Marc Marquez per colpa di una caduta in allenamento. Il francese non si dice sorpreso che il Cabroncito non abbia fatto di tutto per prendere parte al fine settimana di Portimao: “Prima di tutto gli faccio i miei migliori auguri per una pronta guarigione. Se ha deciso così evidentemente non si sente al 100%. Forse non ha voluto correre rischi, magari dopo l’incidente dell’anno scorso ora è più cauto nel ritorno in pista. La cosa più importante è la sicurezza, sono certo che se potesse correre sarebbe qui”.

Ultima battuta sul futuro e, soprattutto, su quello che il nuovo campione del mondo si aspetta dalla Yamaha in ottica 2022: “Loro sanno già cosa voglio, ovvero la velocità di punta e non solo pensando al giro secco, perché in alcune gare è fondamentale. Questa è la cosa principale, perché tutto il resto va benissimo. La guidabilità mi piace, il telaio è ottimo e non ha bisogno di grandi cambiamenti. Mi manca qualche kmh sul dritto, quello sì, per superare in maniera più semplice. Se metterò il numero 1 sul cupolino? No, il mio numero è il 20 e lo manterrò perché per me è speciale”.

Credit: MotoGP.com Press

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