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MotoGP, Razlan Razali rivela: “Non avrei dovuto ingaggiare Valentino Rossi”

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Confessioni e ammissioni. E’ calato il sipario sulla stagione 2021 del Motomondiale. Un’annata molto particolare, suggellata dall’addio alle corse su due-ruote di Valentino Rossi. Dopo 26 anni, il nove volte iridato ha deciso di dire basta e il saluto che gli appassionati hanno voluto tributargli a Valencia (Spagna) è stato molto significativo.

A distanza di alcune settimane, però, emergono alcuni aspetti un po’ spinosi. Tra questi, quanto accaduto con il Team Petronas, per cui Valentino ha corso quest’anno, va valutato con attenzione visto e considerato che il colosso petrolifero ha deciso al termine di quest’annata agonistica di lasciare il Circus. Dopo tre anni il sodalizio tra la Casa di Iwata e il marchio malese è finito e si è dato il via a una nuova avventura.

Razlan Razali è il titolare del nuovo team WITHU-Yamaha con cui parteciperà al prossimo Mondiale in top-class. Il mancato accordo citato è stato frutto di un’offerta economica che Razali stesso ha rifiutato per alzare la posta. Alla fine però non si sono trovati i margini per portare avanti con successo la trattativa.

L’uscita di scena di Petronas ha avuto delle conseguenze nella gestione del team come ad esempio la rottura tra il menzionato Razali e il direttore sportivo Johan Stigefelt. Con un personale ridotto, risorse limitate e una nuova coppia di piloti (Andrea Dovizioso e Darryn Binder) si pensa al 2022 non con pochi dubbi. In questo contesto, il manager malese ha fatto alcune rivelazioni a speedweek che sicuramente alimenteranno le discussioni.

Se potessi tornare indietro accetterei la prima nuova offerta contrattuale di Petronas. Ma volevo negoziare per più soldi. E ad essere onesti: non avrei dovuto prendere Valentino Rossi! C’era sempre il presupposto che non avremmo avuto altra scelta che ingaggiare Valentino nel 2021. Pensavamo di essere sotto pressione Yamaha, invece non c’era nessuna pressione. Ma la decisione era stata già presa. Penso che Valentino si sia messo sotto pressione. I giovani piloti sono molto più veloci. Rossi ha fatto registrare tempi migliori rispetto al passato. Ma non era abbastanza. Voleva il successo, il suo cuore e la sua mente erano propensi, ma il fisico non era d’accordo“ (parole riportate da corsedimoto.com).

Un’analisi sull’ultimo anno del ’46’ che evidenzia le difficoltà del centauro di Tavullia in un team in cui però anche le questioni economiche stavano condizionando il modus operandi.

Foto: LaPresse

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