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MotoGP, un altro Valentino Rossi non nascerà più. Ma l’Italia ha qualche pilota per puntare al titolo

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No, uno così non nascerà più. E’ calato il sipario sulla stagione 2021 del Motomondiale, è calato il sipario sulla carriera di Valentino Rossi. Il ‘Dottore’ ha concluso al decimo posto l’ultima corsa della carriera, lavorando e spingendo al 100% fino alla fine.

E così che a Valencia (Spagna) il nove volte iridato ha voluto concludere, festeggiato da un bagno di folla, dai suoi colleghi in pista e da tutti quelli che con Valentino un po’ sono cresciuti, passando da un secolo all’altro. 26 anni di passione in cui il pilota di Tavullia, oltre a fregiarsi dei nove Mondiali menzionati, è stato l’unico pilota ad aver vinto un titolo in quattro classi (125cc, 250cc, 500cc e MotoGP), il miglior alfiere Yamaha della storia con 56 centri e il più vittorioso della storia della classe regina con 89 successi.

Numeri eccezionali di chi però non è stato solo fredde statistiche, ma generatore ideale di emozioni e di spensieratezza. Rossi, oltre che un grandissimo pilota, si è rivelato un genio del marketing perché attraverso il suo modo di essere ha attirato le attenzioni di chi non vedeva nelle moto un mondo a cui dare interesse. Un po’ come Alberto Tomba ha saputo fare nello sci, lui ci ha regalato un sogno.

Tuttavia, l‘Italia delle moto può contare su chi quel sogno lo vuol portare avanti. ‘Pecco’ Bagnaia è quello più pronto, con le sue quattro vittorie nelle ultime sei gare in MotoGP dell’annata conclusa. In sella alla Ducati il pilota piemontese, cresciuto nell’Academy VR46, sembra essere in una nuova dimensione ed è anche grazie a Valentino se questo è stato possibile. L’anno venturo si può puntare con concretezza al Mondiale.

Bagnaia, Enea Bastianini (due volte a podio quest’anno con una Ducati 2019), Franco Morbidelli (altro centauro cresciuto nell’Academy, secondo nel Mondiale 2020 di MotoGP), Dennis Foggia (secondo nel Mondiale di Moto3 di quest’anno) sono trai centauri del Bel Paese che avranno una pesante eredità, ma nello stesso tempo hanno anche le qualità per emergere e dimostrare il loro talento.

Un circolo virtuoso che l’Academy cercherà di portare avanti, dando seguito alle iniziative nel CIV. Nello stesso tempo, in MotoGP, Luca Marini e Marco Bezzecchi vorranno farsi valere in sella alla Ducati con il marchio VR46. Lo stesso intento lo avranno in Moto2, Celestino Vietti e Niccolò Antonelli.

Il Dottore ha lasciato e ci mancherà, ma l’ignoto non spaventa perché il futuro è fatto di solide realtà.

Foto: LaPresse

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