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MotoGP, Valentino Rossi: “Spero di essere ricordato come una icona, il decimo titolo il rimpianto, il rivale più grande…”

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Si apre ufficialmente l’ultimo weekend da pilota di MotoGP per Valentino Rossi. La leggenda del Motomondiale sarà impegnato nel Gran Premio della Comunitat Valenciana sul tracciato intitolato a Ricardo Tormo e dirà quindi “addio” a questo mondo, nel quale è stato grande protagonista per la bellezza di 26 anni. Per sancire in maniera ulteriore questo momento, il “Dottore” è stato protagonista di una conferenza stampa speciale, nella quale ha raccontato tutte le sue emozioni per quello che è stata la sua carriera, per quello che vivrà domenica in pista e, infine, per quel che sarà la sua vita dopo le moto.

“Sicuramente sono di fronte ad un momento molto importante per me – esordisce – anche rivedere tutte le moto con le quali ho vinto i titoli è stato speciale. Pensando a domenica cercherò di dare il massimo, confido che il meteo sia buono per avere una gara regolare. Dal momento dell’annuncio del ritiro al Red Bull Ring in avanti ho ricevuto tanti attestati di stima dai piloti del presente e del passato. Ho sempre pensato a cosa sarebbe successo in questo weekend, sono sincero. Valencia, tra le altre cose, non sempre è stata fortunata per me, ma sto cercando di avvicinarmi all’evento nella maniera più serena possibile. Da lunedì la mia vita sarà completamente diversa, non sarò più un pilota di MotoGP, quello è il vero cambiamento. Sono un po’ triste in questo momento, ma il passaggio più duro l’ho già metabolizzato”.

Il nove volte campione del mondo, quindi, prova a spiegare l’aspetto più importante, dal suo punto di vista, per il quale sarà ricordato dopo il ritiro: “La cosa più importante è che molti hanno iniziato ad appassionarsi alla MotoGP per seguire le mie gare, di conseguenza questo sport è diventato più importante e famoso, in Italia ma non solo. Ovviamente è stato bello vedere che sono divenuto una specie di icona per questo mondo, e mi fa enorme piacere. Per i piloti è fondamentale quello che succede in pista, ma anche questo aspetto credo sia speciale”.

Dopodiché il nativo di Tavullia spiega se ha qualche rimpianto riguardo la sua carriera. “Diciamo che ho cercato di vincere il decimo titolo, non ci sono riuscito, anche se sono stato in grado di correre ad alti livelli anche dopo. Nel 2015 ci sono andato vicino e penso che quello avrebbe cambiato tutto. Il numero 10 sarebbe stato la chiusura perfetta di un cerchio. Ad ogni modo non mi posso certo lamentare, il 9 è molto ricorrente nella mia carriera. 89 vittorie in MotoGP, oppure 199 podi. Il mio ultimo è stato a Jerez nel 2020, volevo centrare il 200esimo, ma ok non fa niente”. 

Valentino Rossi, poi, tocca un punto decisamente importante, parlando dei suoi più grandi avversari. “La rivalità in ogni sport ad alto livello, specialmente in MotoGP, è qualcosa che uno spesso non apprezza ma, allo stesso tempo, è fantastica, perchè ti fa andare oltre i limiti che pensavi di avere. Provando a fare dei nomi, ho avuto tanti rivali, specialmente nella prima parte della carriera, quando vincevo. Mi viene in mente Max Biaggi, anche perchè eravamo due italiani e c’erano tante discussioni tra di noi, poi come non citare Casey Stoner, Jorge Lorenzo o Marc Marquez, alla fine. Io mi sono sempre divertito in questi duelli, sempre”. 

Credit: MotoGP.com Press

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