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NASCAR Cup Series 2021, tra la rinascita di Larson ed il dominio di Hendrick Motorsport

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Con un incredibile ‘Championship 4’ si è chiusa la stagione 2021 della NASCAR Cup Series. Kyle Larson è il nuovo campione, un vincitore più che mai legittimo al termine di una stagione perfetta. Sono 10 le affermazioni del californiano in questa annata, dominata da Hendrick Motorsport. La principale realtà di Chevrolet ha messo in bacheca 16 delle 36 prove previste realizzando, tra l’altro, uno storico poker in quel di Dover (estate).

Rick Hendrick ha gestito una vera e propria ‘macchina da guerra’ ed ha vinto un’importantissima scommessa riportando Larson nella NASCAR e nella Cup Series. Il 29enne statunitense era infatti stato bandito dalle competizioni nella primavera nel 2020 per aver utilizzato un epiteto raziale in una competizione virtuale su iRacing, noto simulatore di guida americano. 

L’ex alfiere di Chip Ganassi Racing ha iniziato a vincere nelle competizioni su sterrato, note negli USA con moltissime categorie. Il nativo di Elk Grove è stato reintegrato e scelto da Hendrick per tornare in NASCAR approfittando dell’uscita di scena del sette volte campione Jimmie Johnson.

La prima vittoria di Larson (Las Vegas/primavera) ha dato subito un segnale chiaro a tutti, l’inizio di una serie di affermazioni incredibile. Il #5 è stato oltremodo performante negli impianti da un miglio e mezzo e sui road course annientando di fatto la superiorità del teammate Chase Elliott #9, campione nel 2020 e sconfitto ieri in finale dopo un bellissimo duello.

L’ex #42 di Chevy ha firmato per la prima volta la regular season, è stato il primo per oltre 2.500 giri al comando e come Dale Earnhardt (sette volte campione e leggenda della NASCAR) è stato in grado di imporsi per tre volte consecutive in due occasioni nella medesima stagione. L’ultimo ad ottenere questo traguardo è stato infatti lo storico #3 nel lontano 1987.

Kyle è sempre stato descritto come un futuro erede al trono della Cup Series così come Ellliott. Una nuova generazione di piloti non è più alle porte e questi due nomi sono solo degli esempi da prendere in considerazioni. Larson è stato aiutato in finale da una squadra che ha svolto in modo eccellente il proprio lavoro, un pit stop a meno di 40 giri dalla conclusione che forse ha cambiato le sorti del ‘Championship 4’.

Elliott ci ha creduto fino in fondo, ma non è stato in grado di diventare per la seconda volta campione. Il #9 del gruppo ha forse perso il ruolo di leader in squadra, ma sicuramente resta il più amato dai tifosi, presenti in massa anche in Arizona.

Hanno alzato bandiera bianca anche Martin Truex Jr (Gibbs #19) e Denny Hamlin (Gibbs #11). Il primo ha completato al secondo posto dopo aver provato a tenere testa alla Camaro #5, il secondo esce da Avondale dopo una finale che non l’ha mai visto brillare. L’esperto alfiere di Toyota, tre volte a segno nella Daytona 500, perde l’occasione di mettere in bacheca il primo titolo, un obiettivo che attualmente appare sempre più difficile da realizzare.

I delusi del 2021 sono invece tanti a partire dai piloti che non sono riusciti ad accedere al ‘Championship 4’. Partiamo da Kyle Busch, nell’occhio del ciclone settimana scorsa per delle dichiarazioni nei confronti di Brad Keselowski dopo Martinsville. Il due volte campione della Cup Series non è riuscito ad accedere alla finale al termine di un campionato che non l’ha mai visto protagonista.

I risultati sono stati sicuramente migliori del 2020 grazie alle due affermazioni (Kansas/Pocono), ma per ll #18 di Gibbs Racing qualcosa non funziona. Discorso analogo il rivale di casa Penske. ‘Kese’ saluta la formazione del ‘Capitano’ con 1 solo acuto in questa stagione (Talladega), pronto per una nuova sfida. Ricordiamo infatti che il #2 del gruppo correrà con la Ford Mustang #6 del Roush Fenway Racing come pilota e proprietario. 

Tra gli sconfitti c’è anche Kevin Harvick #4. Il campione 2014, out dalla finale 2020 dopo aver conquistato nove gare ed il titolo della regular season, chiude un 2021 orribile con 0 successi. La stagione attuale è letteralmente da cancellare per il californiano ed in generale per lo Stewart-Haas Racing.

Una delle principali formazioni di Ford si è salvata con Aric Almirola, primo in quel di Loudon in una competizione molto particolare condizionata dal maltempo. Chase Briscoe #14 ha sfiorato il successo nell’Indianapolis road course, mentre Cole Custer #41 non è riuscito a confermarsi alla seconda annata nella Cup Series. Tutto da rifare per la famosa realtà statunitense che spera di invertire la rotta per il 2022.

Ottimi segnali in generale da parte dei giovani in questo 2022. William Byron (Hendrick Motorsport #24), Alex Bowman (Hendrick Motorsport #48) hanno convinto in questo anno e sono attesi ad un ulteriore step nel prossimo anno. Discreta annata anche per Christopher Bell (Gibbs #20), pilota che nei prossimi anni dovrà difendere il proprio posto dall’attacco interno di Ty Gibbs, destinato a salire sulla Camry #20 in futuro.

Ha vinto solo una competizione, non è arrivato in finale (eliminato nel Round of 8), ma è entrato in un certo senso nella storia della Cup Series. Stiamo parlando di Joey Logano chiude il 2021 dopo aver messo in bacheca la prova sterrata di Bristol, evento che non si svolgeva da oltre 30 anni. Il ritorno della NASCAR sulla terra ha riscosso tantissimo successo e per il 2022 sarà confermato. Si è perso nel ‘Round of 8’ anche Ryan Blaney (Penske #12), autore di un 2021 che non ha convinto fino in fondo.

Il Phoenix Raceway ha segnato fine di un importantissimo capitolo per Chip Ganassi Racing nella NASCAR Cup Series. La famosa formazione legata a Chevrolet non sarà al via della prossima annata, la prima volta dopo 32 anni di attività, 24 vittorie in Cup ed una Daytona 500.

Trackhouse Racing Team gestirà la struttura nel prossimo anno con Ross Chastain e Daniel Suarez, l’unico messicano della serie ed ex campione dell’Xfinity Series. Chip Ganassi saluta per il momento la NASCAR per concentrarsi sull’IndyCar e soprattutto sulle gare di durata. Per il 2022 è previsto un doppio impegno nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship, un programma in previsione del debutto in LMDh tra IMSA, FIA World Endurance Championship e Le Mans con General Motors (Cadillac).

La NASCAR chiude i propri garage, pronta per l’inizio di una nuova era. L’appuntamento è per il prossimo febbraio quando in quel di Daytona (Florida) assisteremo all’edizione 2022 della  ‘The Great American Race’ con le ‘Next Gen’, vetture completamente diverse dalle attuali che con una stagione di assenza sono pronte per regalare emozioni.

Foto: LaPresse.

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