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Nuoto, Europei vasca corta 2021: numeri da record e circolo virtuoso per l’Italia a Kazan

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La 21ma edizione degli Europei di nuoto in vasca corta è andata in archivio ed è stata quella dei record per la Nazionale italiana. Per la quarta volta consecutiva, la compagine nostrana ha vinto la classifica per nazioni davanti ai padroni di casa della Russia, piazzandosi al terzo posto del medagliere col maggior numero di medaglie conquistate (35; 7 ori, 18 argenti, 10 bronzi) alle spalle dei russi (11 ori) e dell’Olanda (8 ori).

Eguagliato quindi il numero di medaglie d’oro ottenuto a Netanya nel 2015 (7), con la differenza che in questo caso i successi sono stati ottenuti con sei atleti diversi. Oltre a questi dati, da notare i 29 atleti nelle finali individuali (15 uomini e 14 donne, uno in meno di Glasgow 2019 dove furono 17 uomini e 13 donne), 22 atleti a medaglia individuale (10 donne e 12 uomini), 63 presenze gara in finale (19 in più di Glasgow 2019), 78 primati personali con un record mondiale, due record europei e 23 record italiani. Sono queste le statistiche riportate dalla Federnuoto che descrivono in maniera puntuale che rassegna sia stata.

CLASSIFICA PER NAZIONI
38 delegazioni a punti
1. Italia 1073
2. Russia 1051
3. Olanda 580
4. Svezia 365
5. Polonia 328

Va rimarcato il fatto che in questa competizione non fosse presente la Gran Bretagna e questo chiaramente ha alterato i valori nel complesso. Tuttavia, la Nazionale guidata dal Direttore Tecnico Cesare Butini ha dato prova di essere un gruppo con un’eccezionale profondità dove tanti atleti sono stati capaci di essere nella top-3 e di migliorarsi dal punto di vista cronometrico.

Il caso di Michele Lamberti è l’emblema di questa squadra, con il figlio del grande Giorgio, argento nei 50 dorso, nei 100 delfino e bronzo nei 200 dorso, senza dimenticare l’apporto del bresciano nella 4×50 mista uomini d’oro (con il nuovo record del mondo) e nella 4×50 mista mixed d’argento dell’ultima giornata con il nuovo primato italiano.

E’ stata la rassegna di Alberto Razzetti che ci ha dato la dimostrazione di come e quanto si possa gestire la fatica in più gare ad alto livello: oro nei 200 farfalla, argento nei 400 misti e bronzo nei 200 misti. Già, l’alternarsi degli stili che sembrava essere ormai fuorimoda nei nostri confini. Ci hanno pensato il ligure e anche Thomas Ceccon (argento nei 200 misti) a rispolverare un po’ i tempi di Boggiatto, Rosolino e Marin.

E poi sono arrivate le conferme della rana con gli ori di Nicolò Martinenghi (100 rana), Martina Carraro (100 rana) e di Arianna Castiglioni (50 rana) senza dimenticare un enorme Gregorio Paltrinieri oro e argento negli 800 e nei 1500 stile libero. Velocità poi in grande spolvero con un Lorenzo Zazzeri argento nei 50 sl e trascinata sempre da un Alessandro Miressi argento anch’egli nella gara regina.

In buona sostanza, si è creato un vero e proprio circolo virtuoso nell’acque azzurre e il percorso in vista di Parigi 2024 è iniziato in maniera convincente, in attesa delle migliori Simona Quadarella e Benedetta Pilato e dei ritorni di Gabriele Detti e di Federico Burdisso. Si prospetta, infatti, un percorso molto lungo e impegnativo ma gli azzurri hanno dimostrato di esserci e la squadra è aperta al nuovo corso, mettendo in secondo piano quella che è stata la prima competizione post ‘Federica Pellegrini’.

Foto: LaPresse

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