Nuoto
Nuoto, pagelle Europei 7 novembre: un bagno nell’oro con Castiglioni, Paltrinieri, Orsi.
Pagelle Europei nuoto Kazan 7 novembre
L’Italia chiude col botto l’Europeo di Kazan. Arrivano 11 medaglie nella giornata conclusiva e i voti agli azzurri non possono essere che altissimi. Dall’impresa di Gregorio Paltrinieri, oro con record europeo negli 800 stile, a quella di Marco Orsi, oro quattro anni dopo Copenhagen 2017, con tanta sofferenza in mezzo, fino all’oro del riscatto di Arianna Castiglioni nei 50 rana. Michele Lamberti, Lorenzo Mora, Silvia Di Pietro, Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi, Alberto Razzetti, Benedetta Pilato, Elena Di Liddo nella staffetta mista mista hanno impreziosito una giornata storica per il nuoto azzurro. Ecco i voti a tutti i protagonisti di oggi.
MARCO ORSI 10: Ha sofferto, tanto, a volte anche in silenzio, guardando gli altri che andavano più forte senza piangersi addosso. E’ tornato, quattro anni dopo, sul tetto d’Europa e ora la sfida è dimostrare di essere competitivo anche in vasca lunga ma prima c’è un podio mondiale da inseguire. Lui sa come si fa.
NICOLO’ MARTINENGHI 8: In questi casi ci si alza e si applaude. Non è un 50 a fine manifestazione a spostare l’ago della bilancia quando si è vinta la gara della distanza olimpica. Ieri era andato tutto benissimo, oggi meno ma poi il campione si rialza e va a fare una grande frazione di staffetta mista. Arrivano altre due medaglie senza recriminazioni.
FABIO SCOZZOLI 7.5: Non arrivava quarto in una finale da Budapest 2009, la prima grande manifestazione in carriera ma il cerchio non si chiude certo qui. Nuota a 17 centesimi dal suo personale una finale dei 50 rana da protagonista. E’ tornato e vuole inseguire altri obiettivi. La sua esperienza al servizio della Nazionale è un grande tesoro.
LORENZO MORA 8: L’aveva cercata e sfiorata, l’ha voluta con tutte le forze la medaglia europea. E’ arrivata nella gara che predilige e nella quale può esprimersi ad alto livello anche in vasca lunga, quei 200 dorso dove deve arrendersi non al campione olimpico Rylow ma ad un vecchio marpione come Kawecki. Un argento che brilla, ancora di più perché impreziosito dal record italiano.
MICHELE LAMBERTI: Cinque medaglie cinque! Alle tre conquistate mercoledì si aggiungono altri due podi scintillanti: bellissimo il bronzo nei 200 dorso, che confermano la sua poliedricità e grande anche l’argento nella 4×50 mista mista che lancia nel migliore dei modi con l’ennesima prova vicinissima al record italiano.
SIMONA QUADARELLA 5.5: Alla festa finale manca solo lei. La stanchezza, una condizione non ottimale, anche un pizzico di scoramento quando, dopo pochi metri vede sfuilare via le due rivali più temute. Il 400 stile libero, di cui era campionessa europea in lunga e corta, le riservano la vera delusione di questi campionati ma lei ha dimostrato a Tokyo che sa chiudere la porta e ripartire più forte di prima.
ALBERTO RAZZETTI 7.5: E’ uno degli uomini dei campionati. Dopo l’oro nei 200 farfalla e il bronzo nei 200 misti, arriva ‘argento dei 400 misti con una battaglia epocale contro il giovane russo Borodin che per ora è ancora più forte e lo riesce a battere nella seconda parte di gara che per Razzetti è la migliore. Arriva anche il nuovo record italiano e se ne va da Kazan con nuove certezze e con gioie inimmaginabili in valigia.
PIER ANDREA MATTEAZZI 7: Prima finale internazionale in carriera e quinto posto nei 400 misti con tanto di personale migliorato di due secondi. Segnali di crescita inequivocabili.
ARIANNA CASTIGLIONI 9: Lo voleva con tutta se stessa questo primo oro europeo che va a mettere una pietra sopra ad un 2021 di alti e bassi, di emozioni forti e delusioni cocenti. Vince nei 50 in vasca corta, forse la gara con le caratteristiche che meno le si addicono in assoluto, dopo la cocente delusione nei 100. Il riassunto del 2021 folle sta anche un po’ qui e, se vincere aiuta a vincere, ne vedremo delle belle. Non c’è il 10 perché a livello di tempo vale di più.
BENEDETTA PILATO 7: Si è presentata a Kazan in condizioni tutt’altro che ottimali, dopo un periodo di stacco soprattutto mentale. E’ vero che aveva abituato tutti benissimo, a vincere sempre sui 50, a migliorarsi ogni volta ma se, in queste condizioni, sale sul secondo gradino del podio europeo, quando tornerà ad essere in forma cosa può fare? Aspettiamo con ansia.
ALESSANDRO MIRESSI 8: Un argento che vale tanto. Ha accarezzato il sogno di battere Kolesnikov, nella gara a cui teneva di più, a casa sua, per 85 metri. Il russo nel finale ha avuto qualcosa in più ma il suo è un grande 100 con tanto di record italiano. E’ sempre sul pezzo.
LORENZO ZAZZERI 7.5: Un altro miglioramento, un altro passo avanti nel percorso di crescita anche sui 100, dopo le soddisfazioni dei 50. Non si ferma più il toscano ed esce dall’acqua con un pizzico di rammarico per il podio mancato. Anche per lui applausi.
SILVIA DI PIETROO 8: E’ un podio che vale, che ripaga di tanta fatica e di tanta sofferenza, quello individuale nei 50 farfalla. Non ha lo stesso spunto della semifinale ma si aggrappa con le unghie e i denti alla possibilità di prendere il bronzo e lo agguanta seppure in coabitazione con Ntountounaki. In staffetta nuota benissimo, riesce a rimontare la russa Kameneva ma nulla può fare contro la rimonta rabbiosa di De Boer che le strappa dal collo l’oro proprio al tocco. Il suo sorriso radioso è tornato sul podio e non vuole più scendere.
ELENA DI LIDDO 7: Non riesce a scatenare tutti i cavalli nei 50 farfalla dove sfiora soltanto il personale e si deve accontentare del sesto posto. La medaglia la prende con la staffetta mista mista, lottando duramente contro avversarie di altissimo livello in terza frazione.
GREGORIO PALTRINIERI 10: Conterà il giusto ma è una delle sue vittorie più belle. Piega Wellbrock sul suo campo, quello dello sprint. Una volata lunga 800 metri che toglie progressivamente energie all’avversario che stavolta non riesce a cambiare passo nel finale e deve alzare bandiera bianca come accadde a Tokyo. Se le danno di santa ragione, viaggiando a ritmo di record europeo e Paltrinieri conferma di gradire più questa distanza negli ultimi tempi. Scrive anche una piccola pagina di storia perché gli 800 facevano il loro esordio all’Europeo. Quando sta bene è ancora il più forte di tutti.