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Nuoto, pagelle Europei nuoto 2 novembre: Lamberti una furia! Ciampi e 4×50 rimpianti d’argento

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PAGELLE EUROPEI NUOTO (MARTEDI’ 2 NOVEMBRE)

 

Quattro medaglie e tanti posti in finale conquistati dall’Italnuoto nella prima giornata di gare all’Europeo di Kazan che è scattato oggi. I tre argenti  azzurri lasciano in acqua un pizzico di rammarico perchè arrivati tutti con distacchi risicatissimi rispetto a chi si è aggiudicato l’oro. Il protagonista di giornata è stato Michele Lamberti che ha ritoccato per due volte il record italiano dei 50 dorso. Bravi Sara Franceschi, Matteo Ciampi e Marco de Tullio a salire sul podio come la staffetta 4×50 stile libero uomini, che ha avuto in Lorenzo Zazzeri l’MVP. Ecco tutti i voti ai protagonisti di giornata:

SARA FRANCESCHI 8: Un argento che vale, il primo podio internazionale arriva al termine dell’anno della svolta per la mistista livornese, iniziato con la qualificazione per Tokyo e che si conclude (ancora manca il Mondiale) con un secondo posto nei “suoi” 400 misti che ha un sapore dolce con un pizzico di amaro perchè quei due centesimi che la dividono dal gradino più alto del podio gridano vendetta, che, si spera, potrebbe arrivare nei 200.

ALESSIA POLIERI 7: Da sei anni mancava da una finale continentale. A Netanya nel 2015 era stata bronzo ma sui 200 farfalla, mentre l’unica finale dei 400 misti risale addirittura ad Eindhoven 2010. Insomma anche per lei inizia da Kazan una interessante “second life”. Sembra essere tornata sui suoi livelli migliori e il quarto posto nei 400 misti è un bel messaggio in vista dei 200 farfalla.

MATTEO CIAMPI 7.5: E’ vero, fino a 380 metri era in testa e aveva l’oro come obiettivo ma un argento europeo, il primo metallo pesante a livello individuale, va accolto con il sorriso sulle labbra anche se è arrivata la rimonta dell’avversario di turno. Gara gagliarda, coraggiosa, da atleta che vuole a tutti i costi vincere. E’ l’Italia che piace.

MARCO DE TULLIO 7: Le potenzialità sono da oro ma arriva il bronzo per il mezzofondista pugliese che ancora una volta dà l’impressione di non riuscire ad interpretare bene tatticamente la gara. Si incolla a Kroon, sa che sarà lui a dare il colpo di grazia ma, sul più bello, perde la scia e si deve accontentare della terza piazza. E’ pur sempre la prima medaglia internazionale in carriera sulla quale non si discute, c’è chi cresce velocemente e chi lo fa con più calma (anche se a Gwangju la crescita fu fragorosa). Lui fa parte della seconda schiera e non resta che attenderlo sul gradino più alto del podio.

FILIPPO MEGLI 6: Non sarebbe bastato il personale per agguantare la finale. E’ un buon allenamento in vista dei “suoi” 200 dove punta ad essere protagonista assoluto.

SILVIA DI PIETRO 7.5: Torna a prendersi lo scettro di migliore italiana della velocità ed anche una finale europea che le mancava da un po’. Decisa, determinata, precisa anche nei particolari (partenza e subacquea). Vola in finale dei 50 col quinto tempo e domani proverà a tornare sul podio.

COSTANZA COCCONCELLI 5: Una giornata quasi da dimenticare per la bolognese che sembrava in gran forma nell’ultimo turno della ISL e che forse ha sprecato troppe energie a Napoli, non riuscendo a trovare la giusta condizione per l’appuntamento europeo. Strappa con le unghie l’accesso in semifinale nei 50 e non riesce a salire il secondo gradino. Nella staffetta ha il compito difficilissimo di provare a riportare in zona podio le azzurre dopo un avvio problematico: 24″53 lanciato non basta a ricucire lo strappo.

CHIARA TARANTINO 6.5: Batteria non eccezionale nei 50 stile libero, dove chiude comunque a un decimo dal personale, compie un piccolo capolavoro nell’ultima frazione della 4×50 regalando all’Italia il quarto posto ai danni della Svezia. Ottimo atteggiamento

FEDERICA TOMA 6.5: Al debutto in un contesto internazionale in vasca corta, scende in acqua e migliora di tre decimi il personale dei 50 stile libero. E’ l’Italia che piace e che affronta le sfide sempre con il coltello fra i denti.

MICHELE LAMBERTI 9: Una furia! Primo italiano sotto i 23″ nei 50 dorso, ritocca per due volte il record tricolore (migliorandosi di un secondo e tre decimi) e si prende la finale con il secondo tempo alle spalle di Kolesnikov. Non contento si migliora di quasi due secondi nei 100 farfalla e conquista un’altra finale continentale. papà e mamma applaudono orgogliosi e forse l’Italia ha trovato un altro potenziale campione.

LORENZO MORA 7.5: La finale dei 50 dorso è sua. Al mattino sa di dover dare il massimo e, grazie ad una condotta di gara perfetta, si migliora tanto e si prende la semifinale dove dà l’impressione addirittura di gestire e di avere ancora birra in corpo per la finale di domani che potrebbe essere solo la prima di questo Europeo per lui.

SIMONE SABBIONI 5.5: Scende in acqua per primo e l’impressione è che un po’ si accontenti di un 23″5 che, in altri tempi, lo avrebbe promosso senza problemi in semifinale. I tempi, però, sono cambiati e la concorrenza interna è diventata spietata. Deve alzare l’asticella per provare a tornare numero uno.

MATTEO RIVOLTA 5: Sono le due gare che preferisce nella ISL, 50 dorso e 100 farfalla ma è una giornata nera e non gli riesce nulla. Quarto azzurro nei 50 dorso con il nono tempo globale, terzo azzurro nei 100 farfalla con il 16mo crono globale. Fosse stato sammarinese avrebbe fatto due semifinali ma in Italia, al momento, c’è chi va più forte.

ARIANNA CASTIGLIONI 8: Bella da vedere, efficace in ogni suo movimento, l’idea è che domani possa spingere ancora di più sull’acceleratore. La ranista lombarda lo vuole questo oro che la ripagherebbe di un 2021 sofferto, con la ferita dei Giochi Olimpici ancora aperta. Ha le carte in regola per prendersi il successo nei 100 rana.

MARTINA CARRARO 7: Se c’è una atleta che può impensierire Arianna Castiglioni, che la può stregare con una gara all’arrembaggio, è proprio lei, la campionessa in carica. Nelle batterie, dove bisogna dare il massimo, fa segnare un tempo non lontano dal personale, nella semifinale va addirittura in gestione senza rischiare nulla. E’ pronta alla battaglia e non vuole scendere dal podio.

BENEDETTA PILATO 5.5: Un anno fa nuotava quasi due secondi in meno a Budapest. Oggi, sui 100, in vasca corta, è un gradino sotto a Carraro e Castiglioni. A 16 anni ancora da compiere, quando si è già vinto tantissimo, ci sta qualche black out. Va capito e non vanno fatti drammi. Ha le qualità e la forza per ritrovare lo smalto dei giorni migliori. Una cosa è certa: il 2021 non è stato un anno di crescita per lei nella distanza olimpica.

FRANCESCA FANGIO 8: Stesso discorso fatto per altri. Se non fosse italiana sarebbe lì a giocarsela per il podio in una gara non sua. Sbriciola il personale nei 100 rana e fa segnare il terzo tempo assoluto in batteria. Sembra davvero sulla rampa di lancio al termine di un 2021 da favola, la livornese di stanza a Milano. Sui 200 può strabiliare.

ALBERTO RAZZETTI 7: Inizia il suo Europeo con una gara che non è fra le predilette, si qualifica per le semifinali e migliora il personale. Non gli si poteva chiedere di più, in attesa delle sfide che lo attendono su livelli più alti.

GIACOMO CARINI 6: Scalda i motori in vista dei “suoi” 200 farfalla con un 100 tutto sommato dignitoso. Si ferma in batteria e non poteva essere altrimenti.

MARTINA CARAMIGNOLI 7: Non si cura di Kirpichnikova che fa una gara a parte dal primo metro, mentre tiene perfettamente il ritmo impostato in preparazione e si prende un’altra finale europea con vista sul podio.

SIMONA QUADARELLA 7: Dà l’impressione di non pigiare troppo sull’acceleratore. Vince in scioltezza la batteria e ora si dovrà inventare qualcosa per contrastare una Kirpichnikova che si è presentata a Kazan in grande forma e le vuole strappare lo scettro continentale. Sarà una bella battaglia, magari su tempi da personale.

ELENA DI LIDDO 6: Fa quello che può in una frazione densa di campionesse della specialità. Piazza comunque un crono dignitoso.

ALESSANDRO MIRESSI 7: Al debutto a Kazan sfiora per soli due centesimi il personale nella prima frazione della staffetta. Quando si perde per 3 centesimi si vanno a cercare tanti motivi ma la sua prova è positiva.

THOMAS CECCON 7: Il suo lo fa eccome. Ancora una volta è sul pezzo e fa segnare un tempo lanciato che vale il personale da fermo. Sempre più velocista.

LORENZO ZAZZERI 8: Stratosferico. Se si conferma nella gara individuale è un osso duro per tutti. 20″2 lanciato è “tanta roba” come si usa dire, la miglior frazione dell’intera staffetta. Crescita esponenziale del “pittore delle acque” che si prende un altro alloro internazionale in un 2021 da incorniciare.

MARCO ORSI 7: Gli è mancato pochissimo per toccare per primo e conquistare un oro che poteva essere un premio a una carriera che comunque non è affatto finita. Riemerge dalla subacquea in testa ma deve fare i conti con De Boer che è uno che ci sa fare in queste gare. Peccato ma la condizione c’è e l’argento non è certo da buttare.

Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse

 

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