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Nuoto, pagellone Italia Europei vasca corta. Paltrinieri la certezza, “rane” infallibili, di Lamberti e Razzetti gli exploit

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Il pagellone degli Europei di nuoto 

E’ l’Italia dei record e i voti non possono essere che altissimi per gran parte dei protagonisti della spedizione azzurra a Kazan. L’Italia porta a casa 35 medaglie (7 ori, 18 argenti e 10 bronzi), la Coppa per Nazioni, il terzo posto nel medagliere e trova conferme e qualche volto nuovo che può regalare grandi soddisfazioni in futuro oltre ad essersele prese in Russia. La tenacia di Gregorio Paltrinieri, la tecnica dei ranisti, da Carraro a Castiglioni, da Martinenghi e Pilato, le sorprese firmate da Alberto Razzetti e Michele Lamberti sono solo alcune delle immagini dell’Europeo destinate a restare scolpite nella memoria degli appassionati. Ecco dunque tutti i voti ai protagonisti azzurri:

ILARIA BIANCHI 7 A 13 anni dal debutto internazionale ai Giochi di Pechino è ancora lì a combattere fra un acciacco e l’altro ed è ancora brava a farsi trovare pronta nella gara che le piace di più in vasca corta. Terzo podio consecutivo nei 200 farfalla: un risultato che le dà la forza per continuare anche dopo un 2021 tutt’altro che facile.

MARTINA RITA CARAMIGNOLI 7 Non aveva la stessa condizione di Glasgow, sapeva di avere poche cartucce da sparare e una di queste è andata a segno nei 1500 dove arriva uno splendido bronzo che la gratifica al termine di un anno dove le soddisfazioni non sono mancate.

MARTINA CARRARO 8 Ripetersi, due anni dopo, con in mezzo un lockdown, un’Olimpiade e tante gare negli ultimi tre mesi, non era facile. Lei ci riesce nei 100 rana sbaragliando una concorrenza che non è più quella flebile di due anni fa e dovendo come sempre affrontare la tagliola delle batterie. Tagliola che le costa cara nei 50, che arrivano dopo le fatiche di un 200 da quinto posto ma con cui continua a flirtare. Non si sa mai.

ARIANNA CASTIGLIONI 8 Le aspettative erano alte e rischia di mandare tutto all’aria con una finale dei 100 rana nettamente al di sotto delle aspettative. All’ultima possibilità, sui 50, conquista quell’oro a cui dava la caccia da una vita. L’altalena del 2021 continua ma questa vittoria può sbloccare anche qualche meccanismo psicologico e cambiare in qualche modo il corso della sua carriera.

COSTANZA COCCONCELLI 7.5 Non è la sua migliore versione di sempre. Qualcosa va bene, altre gare meno ma il suo, soprattutto quando è così compresso, è un programma rompicapo, in cui può capitare di scendere in vasca anche quattro o cinque volte in un giorno. Il meglio di sé lo mostra nei 200 misti che potrebbero essere la sua gara di riferimento e nelle staffette. Nella 4×50 stile libero mista arriva anche la prima medaglia in carriera.

ELENA DI LIDDO 7 Disputa tre finali individuali, prende due medaglie in staffetta. Lei c’è sempre e fa un passo avanti deciso rispetto alle ultime uscite anche se non arriva il podio individuale che invece c’era stato a Glasgow. Sta tornando sui suoi livelli migliori.

SILVIA DI PIETRO 8 Inizia maluccio con un 50 stile al di sotto delle sue potenzialità, poi ingrana e torna protagonista ad altissimo livello con il bronzo e il record italiano nei 50 farfalla, la finale dei 100 stile e le tre  medaglie in staffetta. Ne ha passate tante, troppe e questi sono i primi frutti di una tenacia che merita altri premi.

FRANCESCA FANGIO 8 Che Europeo! Arriva la prima medaglia internazionale individuale in carriera nei suoi 200 rana ma arrivano anche sensibili miglioramenti nei 100 e nei 50 rana che la aiuteranno a crescere ancora nei 200. Un segnale chiaro che la strada intrapresa è quella giusta e che l’asticella si è alzata non poco.

SARA FRANCESCHI 7.5 Una brutta influenza le impedisce di giocarsela nella seconda parte dell’Europeo ma la prima è da applausi. Porta a casa la prima di una serie lunghissima di medaglie per l’Italia chiudendo seconda nei 400 misti anche con un pizzico di rammarico visti i due centesimi che l’hanno divisa dall’oro. Il 2021 è l’anno della consacrazione ad alto livello e la prima medaglia individuale internazionale ne è la conferma.

ERIKA GAETANI 6 C’è chi cresce in fretta e l’esempio ce l’ha non troppo lontano da casa, c’è chi invece ha bisogno di un periodo di maturazione agonistica più lungo. Non è questo l’Europeo dell’esplosione per la dorsista pugliese ma qualche segnale positivo lo lancia, tipo un personale migliorato pur senza essere al massimo della condizione. Va seguita e supportata perché il talento c’è.

MARGHERITA PANZIERA 7 La botta ai Giochi è stata dolorosa e difficile da smaltire in pochi mesi. Non era la sua migliore versione, quella di Kazan perché a raccogliere i cocci ci ha messo un po’ e ancora non poteva essere al meglio ma il suo dorso è sempre bello ed efficace e la medaglia d’argento alle spalle di una Toussaint sempre più solida è un punto da cui ripartire verso nuovi obiettivi.

BENEDETTA PILATO 6.5 “Se non puoi vincere, almeno pareggia”. Non è la Pilato esplosiva e devastante che abbiamo conosciuto negli ultimi due anni quella che si presenta a Kazan. Ha staccato di testa e anche con il fisico e alla fine va bene così. Prende un argento sui suoi 50 che non preoccupa più di tanto. Magari a preoccupare è un certo stallo nei 100 rana su cui si è concentrata in questa stagione e dove ha raccolto meno frutti di quelli che ci si poteva aspettare dopo i miglioramenti di un anno fa. Programma da rivedere.

ALESSIA POLIERI 7 Due finali, a sei anni di distanza dalle precedenti, un quarto posto prestigioso nei 400 misti e un sesto non del tutto soddisfacente nei 200 farfalla. La seconda parte di carriera della nuotatrice romagnola inizia così e l’impressione è che, se il fisico la appoggia, la vedremo al via in altre finali.

SIMONA QUADARELLA 7 Due argenti suonano quasi come una delusione per chi era abituata a fare incetta di ori e a prendersi la copertina degli appuntamenti europei. Kirpichnikova era oggettivamente inarrivabile a Kazan: solida e forte come non mai prima, forse una rivale in più per Quadarella che dovrà farsi trovare ancora più pronta nei prossimi appuntamenti in vasca corta e lunga.

CHIARA TARANTINO 7 Ha tutto per diventare una delle atlete di riferimento della velocità italiana. Si mette alla prova, si migliora, si fa trovare pronta nelle qualificazioni della staffetta. Ha l’atteggiamento giusto e le qualità per crescere ancora.

FEDERICA TOMA 7.5 Riesce a centrare una sola qualificazione ma solo perché di italiane migliori nel dorso, al momento, ce ne sono quasi sempre un paio. Si migliora, e anche sensibilmente, in tutte le gare.

DOMENICO ACERENZA 5.5 Parte forte, fortissimo, migliorando il suo personale nei 1500 in semifinale e facendo sperare in un podio. Si inceppa nella finale dei 1500, forse a causa delle troppe energie sprecate il giorno prima e non riesce nemmeno a centrare la finale negli 800.

GIACOMO CARINI 6 Un turno superato nei 200 farfalla e finale solo sfiorata in un ambito, quella della vasca corta, che non lo ha mai esaltato.

THOMAS CECCON 8.5 E’ sempre più forte. Spazia dallo stile libero ai misti alla farfalla. Stavolta mette da parte il dorso ma sarebbe stato protagonista anche lì. E’ cresciuto ed è diventato quel fuoriclasse che tutti sognavano quando lo vedevano nuotare nelle giovanili. Doti innate, grande lavoro e scelte oculate, a differenza di quanto pensavano in tanti ad inizio stagione. Un 2021 da incorniciare e non è ancora finito.

MATTEO CIAMPI 8 Entra in una nuova dimensione dopo Kazan. Finora era ricordato più per ciò che aveva fatto in staffetta, ora inizia ad avere uno storico anche come campione di gare individuali. I 400 stile libero sono un piccolo capolavoro e poco importa la sconfitta nel finale. Ci sono coraggio e determinazione. Nei 200 gli manca ancora qualcosa ma il miglioramento è sensibile.

MARCO DE TULLIO 6.5 Arriva la prima medaglia internazionale di un talento che ha espresso il meglio di sé da subito a Gwangju ma poi ha patito quel riferimento così elevato. Non ha ancora il coraggio e la spavalderia dei campioni, a volte dà l’impressione di gareggiare con una punta di freno a mano tirato e magari qualche volta sarebbe bello vederlo più intraprendente e magari crollare nel finale per la fatica. Resta un bel bronzo nei 400 e un po’ di amaro in bocca per la finale dei 200, con un tempo troppo alto per chi si era migliorato due volte il giorno prima.

LEONARDO DEPLANO 7.5 Il suo è un bell’Europeo. Le star della velocità, al momento, sono altre ma lui ogni volta che scende in acqua si migliora e dà il suo contributo importante alle staffette veloci. Quello che gli si chiedeva alla vigilia.

STEFANO DI COLA 5 Non arriva in condizione e il suo Europeo finisce troppo in fretta. Lo aspettiamo, con ansia, sui livelli di Tokyo in vasca lunga.

MICHELE LAMBERTI 9 L’Europeo che ti cambia la vita. In un giorno solo si prende l’argento nei 50 dorso, nei 100 farfalla e l’oro nella staffetta 4×50 mista. In chiusura il bronzo nei 200 dorso e l’argento nella 4×50 mista mista. Sbriciola tutti i personali e manca di poco altre due finali. Da rivedere in vasca lunga ma, vista la fase nuotata, soprattutto nel dorso, si potrebbe quasi mettere la mano sul fuoco. Un fuoco che brucia da un po’ il suo e che ha illuminato la piscina di Kazan a più riprese.

NICOLÒ MARTINENGHI 8.5 Il 100 rana è un piccolo capolavoro che entra nelle grandi imprese del nuoto azzurro dell’ultimo lustro. Ha dimostrato che le gare tirate le sa vincere e ormai è in una nuova dimensione di uomo da battere per salire sul podio mondiale. Sui 50 incanta in semifinale con un record italiano strabiliante, poi un po’ si inceppa in finale ma riesce comunque a salire sul podio. Fantastico in staffetta dove non si risparmia e prende due medaglie pesanti (oro e argento).

PIER ANDREA MATTEAZZI 7 Quinto in Europa col personale nei 400 misti. Continua la crescita di un grande lavoratore che si sta prendendo delle belle soddisfazioni.

FILIPPO MEGLI 5.5 Non ama la vasca corta ma qui poteva avere le motivazioni giuste per fare qualcosa in più. E’ mancato soprattutto nei 200 dove è rimasto a distanza dal personale che sarebbe stato utile per andarsi a giocare qualcosa di importante. Il 2021 sta per finire e la nuova pagina può regalare nuove soddisfazioni.

ALESSANDRO MIRESSI 8 Doppio record italiano, argento confermato alle spalle di un grande Kolesnikov, nei 100 stile libero. Delude un po’ sui 50 ma non è la sua gara e, nonostante questo, va a prendersi due argenti nelle staffette veloci. Fra i migliori c’è sempre.

LORENZO MORA 8 L’inseguimento al grande risultato internazionale finisce al tocco dei 200 dorso. E’ d’argento con un record italiano di grande valore al termine di un Europeo che ne ha esaltato le doti non solo di grande specialista della subacquea. Tre finali e finalmente il tabu podio infranto. Può entrare in una nuova dimensione.

MARCO ORSI 9 E’ uno degli uomini di questo Europeo e fa piacere sottolinearlo perché ha trascorso momenti difficili, costretto a guardare gli altri dalle tribune a causa di acciacchi e malanni che non lo hanno mollato per tanto, troppo tempo, togliendogli una bella fetta di carriera. L’oro nei 100 misti è la chiusura di un cerchio che si era aperto 4 anni prima e rischiava di non chiudersi. L’oro e il record mondiale nella 4×50 mista una grandissima soddisfazione a ripagare tanta sofferenza. Ritrovato.

GREGORIO PALTRINIERI 9 La vittoria negli 800 per come è venuta e per come è stata costruita è sicuramente l’impresa dell’Europeo. Capolavoro di caparbietà e di determinazione, premio ad una sana follia che gli permette di togliere il fiato ad un caterpillar come Wellbrock. Impresa che non gli era riuscita nei 1500 ma poco importa. Campione vero.

ALESSANDRO PINZUTI 7 Va a ritoccare tutti i personali anche se non è facile avere Martinenghi e Scozzoli davanti. Non se ne cura e dà il meglio di sé. Si è rivisto il Pinzuti di Budapest ed è già un’ottima notizia.

FEDERICO POGGIO 5 Arriva a Kazan non nella migliore condizione e non riesce mai ad entrare in partita. Le emozioni e soprattutto le fatiche olimpiche sono ancora da smaltire.

ALBERTO RAZZETTI 9 Battere Milak sui 200 farfalla, seppure non è quello di Kazan il miglior Milak, è impresa riservata a pochi eletti. Lui è uno di questi e la tenacia con cui si va a prendere il primo oro in carriera nei 200 farfalla lascia davvero ben sperare per il futuro. Completa il giro del podio con l’argento nei 400 misti e il bronzo nei 200 farfalla. Si migliora ovunque. In un anno ha fatto un salto di qualità enorme.

MATTEO RIVOLTA 8 Inizia male, uscendo di scena nei 100 farfalla e nei 50 dorso, due gare su cui puntava tanto. Poi cambia lo scenario. Si prende la finale dei 100 dorso e si migliora e compie una bella impresa nei 50 farfalla con record italiano e argento alle spalle di Szabo. E’ un atleta ritrovato e ci deve credere anche in vasca lunga.

SIMONE SABBIONI 5 E’ una fase di cambiamento per il dorsista romagnolo che non poteva essere al meglio della condizione. Ha lasciato la guida tecnica di Luca Corsetti e si sta guardando attorno con un forte desiderio di trasferirsi all’estero. Non era in condizione, ci ha provato ma a sto giro c’erano italiani più forti di lui.

FABIO SCOZZOLI 8 Dopo un anno di inattività per un infortunio che gli ha fatto saltare i Giochi Olimpici, si presenta in gran firma a Kazan e conquista due finali dove riesce ad essere sempre protagonista. Gli manca ancora qualcosa per tornare a giocarsela ai massimi livelli con le schegge di dieci e più anni meno di lui ma non si arrende e su quel podio ci vuole tornare presto.

LORENZO ZAZZERI 8.5 Protagonista assoluto dell’Europeo. Vola nei 50 stile dove va a prendersi la prima medaglia internazionale individuale, vola in staffetta dove firma il record del mondo nella mista con tanto di oro e prende due argenti nello stile libero. Una continuità impressionante che lo conferma fra i grandi della gara più veloce.

Foto: LaPresse

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