Rugby
Rugby, test match: Italia, con l’Uruguay serve cambiare testa
È iniziata oggi l’ultima settimana di impegni internazionali per il rugby italiano e la nazionale di Kieran Crowley si prepara ad affrontare sabato l’Uruguay a Parma. Un match molto particolare e che diventa ancora più difficile da interpretare dopo la brutta prestazione messa in campo sabato scorso con l’Argentina.
Partiamo dall’Uruguay. Diciassettesimi nel ranking mondiale, i sudamericani fanno parte di quel gruppo di nazioni definiti tier 2 e, dunque, che vivono in quel limbo che sta tra le migliori al mondo e le nazionali di più basso rango. L’Uruguay si è qualificata ai Mondiali 2023 battendo gli USA, arrivano dal clamoroso successo sulle Fiji nel 2019, ma arriva anche dal 31-13 subito contro l’Italia A. Ed è questo il punto più importante. I sudamericani hanno perso, e nettamente, contro le seconde – se non addirittura terze – scelte italiane.
La partita di sabato, dunque, sulla carta ha poco da dire. L’Italia ha l’obbligo di vincere, ogni altro risultato non sarebbe accettabile. Ma non solo, perché gli azzurri sono chiamati a vincere bene, nettamente, chiudendo il discorso il prima possibile. E dopo la brutta prestazione offerta con l’Argentina hanno anche il dovere di vincere convincendo, mettendo in campo una prova a tutto tondo, sia in difesa sia in attacco, dominando le fasi statiche e non concedendo passaggi a vuoto agli uruguaiani.
Con l’Argentina ha funzionato poco. Non ha funzionato la difesa, trovata troppo spesso impreparata e schierata male e quasi mai sul piede avanzante. Non ha funzionato la touche, con troppi palloni persi sulle proprie rimesse laterali che hanno impedito di rendersi pericolosi. Non ha funzionato il gioco aereo, con Emiliano Boffelli che ha dominato i palloni alti, mettendo in difficoltà Matteo Minozzi in particolare. Ecco, tutto questo non potrà ripetersi sabato se l’Italia vorrà vincere, ma soprattutto convincere.
E per farlo Kieran Crowley ha convocato Ratuva Tavuyara, la forte ala della Benetton Treviso, impegnato domenica con l’Italia A. Rientrano nel gruppo azzurro, sempre dall’Italia A, anche Braam Steyn, Cherif Traorè, Leonardo Marin e Pierre Bruno.
Foto: Ettore Griffone – LPS