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Scacchi: Carlsen-Nepomniachtchi, al via domani il vibrante match per il Campionato del Mondo 2021. Chi sarà sul trono mondiale?

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Mancano ancora poco più di ventiquattro ore all’inizio della sfida tra Magnus Carlsen e Ian Nepomniachtchi. Il norvegese e il russo si sfideranno nel match valevole per il Campionato del Mondo 2021, rinviato di un anno (assieme, per metà, al ciclo dei Candidati), in virtù delle conseguenze della pandemia di Covid-19. Si giocherà all’Expo di Dubai.

Magnus Carlsen, 31 anni il prossimo 30 novembre (giorno della quarta partita), è il Campione del Mondo in carica. Detiene il titolo iridato dal 2013, anno in cui sconfisse l’indiano Viswanathan Anand a Chennai, proprio in terra d’India. Vinto anche il confronto di rivincita, ha poi confermato il proprio status con il russo Sergej Karjakin nel 2016 e con l’italoamericano Fabiano Caruana nel 2018. In questi ultimi due casi ha dovuto far ricorso agli spareggi a cadenza veloce, specialità in cui è parimenti valente giocatore: detiene infatti anche gli allori mondiali Rapid e Blitz, conquistati nel 2019 (nel 2020 non si sono disputati, nel 2021 torneranno negli ultimi giorni dell’anno a Nur-Sultan, in Kazakistan). Carlsen è numero 1 del mondo ininterrottamente dal 2011 e detiene il più alto ELO mai fatto registrare da un essere umano: 2882 (maggio 2014 e poi di nuovo agosto 2019; attualmente è a quota 2855).

Ian Nepomniachtchi, 31 anni compiuti lo scorso 14 luglio, è per la prima volta sfidante al trono. Già vincitore di titoli europei e mondiali a livello giovanile, è attualmente numero 5 del mondo con un ELO di 2782. Il suo massimo è stato di 2792 da marzo a settembre di quest’anno. Giocherà con il Bianco la prima partita. Per avere il diritto di giocare contro Carlsen ha vinto il Torneo dei Candidati diviso su due anni, a Ekaterinburg, in virtù delle conseguenze del Covid-19. Dei big, è l’unico giocatore ad avere un record di vittorie positivo a cadenza classica con il norvegese: 4 successi, 1 sconfitta e 8 patte dal 2002 a oggi. Fautore di uno stile particolarmente aggressivo sulla scacchiera, costituisce valida minaccia per il campione anche a tempo veloce: è quarto nella graduatoria rapid e decimo in quella blitz, dove è sempre Carlsen il leader.

In caso di vittoria, l’attuale campione diventerebbe il terzo giocatore a vincere il titolo mondiale per cinque volte. I precedenti sono stati Mikhail Botvinnik, in un arco di tempo compreso tra il 1948 e il 1961 e due confronti persi con Vasily Smyslov e Mikhail Tal (con entrambi si prese poi la rivincita) e Vishy Anand, campione FIDE nel 2000 e poi, dopo la riunificazione, autore di quattro match vinti tra il 2007 e il 2012. Se invece fosse Nepomniachtchi a farcela, farebbe a suo modo la storia: risulterebbe infatti il primo giocatore a prevalere sotto bandiera non del proprio Paese.

L’unico altro sfidante ad aver giocato sotto simile condizione è stato Viktor Korchnoi, che nel primo match contro Anatoly Karpov nel 1978 aveva lo status di apolide in quanto fuggito dall’Unione Sovietica (avrebbe poi assunto la nazionalità svizzera). Il caso di “Nepo” è diverso: lui ha mantenuto la nazionalità russa, ma in base alle disposizioni della WADA legate ai molti scandali doping dello sport del Paese, a livello di Campionato del Mondo non può avere la bandiera e l’inno a rappresentarlo, ma solo la propria Federazione.

Si gioca sulla distanza delle 14 partite: l’unico altro confronto mondiale ad essersi mai disputato in questi termini è stato vissuto nel 2004, ma non a livello FIDE, bensì PCA. Tra Vladimir Kramnik e Peter Leko, però, non c’erano gli spareggi: il russo si tenne il titolo vincendo l’ultima partita sull’ungherese, allora al massimo della propria parabola scacchistica. Pertanto, si può effettivamente dire che è la prima volta in assoluto che si utilizza la formula delle 14 partite con spareggi a cadenza veloce in caso di parità al 14 dicembre.

Dubai ospita per la prima volta il match mondiale. Gli Emirati Arabi Uniti diventano così il 22° Paese a ospitare tale evento: l’ultimo debutto era stato quello della Bulgaria, nel 2010, quando a Sofia l’idolo locale Veselin Topalov per la seconda volta fallì l’assalto al titolo, contro Anand.

La storia dei Campionati del Mondo di scacchi è una tra le più antiche in relazione a questo genere di manifestazioni. La loro storia si allunga fino all’Ottocento: il primo match ufficiale è del 1886, ma sfide tra i più forti giocatori dell’epoca, e considerate alla stregua di Mondiali non ufficiali, ce n’erano già da numerosi decenni. Il primo Campione del Mondo fu Wilhelm Steinitz, nato austriaco e poi diventato cittadino americano. Il più longevo è stato Emanuel Lasker: il tedesco, che spodestò proprio Steinitz nel 1894, regnò per ben 27 anni. L’unico a lasciare il titolo vacante per propria morte è stato Alexander Alekhine: allo scacchista nato a Mosca è legata un’altra curiosità, perché acquisì la cittadinanza francese proprio mentre stava giocando e vincendo il match con il cubano Josè Raul Capablanca.

Per far fronte a tale problema, la FIDE prese in mano le redini della situazione e organizzò quel torneo a otto giocatori del 1948 da cui ebbe inizio la lunghissima era sovietica, interrotta solo da Bobby Fischer nel 1972. Poi, nel 1993, ci fu la spaccatura tra Garry Kasparov e la Federazione internazionale: per 13 anni ci furono due distinti Campioni del Mondo, uno FIDE e l’altro PCA. Nel 2006 Kramnik e Topalov giocarono il match di riunificazione, e da allora la storia si è sviluppata quasi linearmente sui binari che conosciamo oggi.

Foto: FIDE / Niki Riga

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