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Scacchi, Europei a squadre 2021: domani si comincia a Catez. Italia, squadre competitive. Open con i neo-GM Lodici e Sonis

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Cominceranno domani a Catez, in Slovenia, gli Europei di scacchi a squadre 2021. La manifestazione si disputa in totale prossimità del match per il Campionato del Mondo, che dal prossimo 24 novembre metterà di fronte a Dubai il norvegese Magnus Carlsen, detentore, e il russo Ian Nepomniachtchi, sfidante. Ed è per questa ragione che i due, naturalmente, non saranno presenti: questo non toglie però valore a un torneo che di stelle ne vede al via diverse.

Relativamente alla più recente classifica stilata dalla FIDE, quella del mese di novembre, sono tre i giocatori compresi all’interno della top ten che fanno parte delle squadre dei rispettivi Paesi nel torneo Open. Si tratta dell’olandese Anish Giri, numero 6 mondiale con un ELO di 2774, e di due francesi: uno lo è appena diventato dopo una tormentata vicenda durata quasi due anni, ed è Alireza Firouzja (ELO 2770, nono), l’altro lo è di nascita, e si tratta di Maxime Vachier-Lagrave (ELO 2766, decimo).

Complessivamente, però, è la Russia ad avere ancora il favore del pronostico, potendo contare su un gruppo estremamente forte: basti pensare che il quarto e il quinto dei presenti, anche senza Nepomniachtchi e Alexander Grischuk, sono Kirill Alekseenko e Vladislav Artemiev, con quest’ultimo in possesso di un ELO di 2699: la media totale è di 2720 e la stella è Sergey Karjakin. I grandi rivali sono i vicini dell’Azerbaigian, che schierano contemporaneamente Shakhriyar Mamedyarov e Teimour Radjabov, con quest’ultimo che ha ricevuto una wild card per il Torneo dei Candidati 2022 dopo che, nel 2020, le vicende Covid lo avevano portato a rinunciare senza che, nel frattempo, la FIDE fosse giunta a una soluzione tempestiva sul suo caso anche dopo lo stop a metà torneo (lo sostituì Vachier-Lagrave, il quale andò anche vicino a disputare il match mondiale).

C’è una terza squadra con media ELO superiore a 2700, ed è la già citata Francia. Nel novero delle outsider, però, non va dimenticata la Polonia, se non altro per la presenza di Jan-Krzyzstof Duda, uno dei prossimi partecipanti proprio ai Candidati nel venturo ciclo mondiale, e di Radoslaw Wojtaszek. Michael Adams continua a guidare la squadra dell’Inghilterra, con David Howell e Luke McShane (un personaggio del quale andrebbe fatta una biografia a parte) a tentare di dargli man forte nel prosieguo del torneo. Non è tra le più quotate l’Armenia, in quanto è stato fatale l’abbandono di Levon Aronian in favore degli Stati Uniti, avvenuto proprio nei mesi scorsi.

L’Italia, in questo caso, si presenta con un quintetto di valido livello, anche se le è stato assegnato il numero 21 del tabellone. Questo significa che, essendo 39 le partecipanti, il primo turno si giocherà con l’Azerbaigian. Ed è un tipo di ricordo positivo per la squadra azzurra, dal momento che nel 2017 si ebbe una straordinaria vittoria, che fu anche l’unica sconfitta azera nel cammino verso il titolo europeo. Rispetto ad allora sono cambiate varie cose e c’è anche un capitano diverso, l’olandese Loek Van Wely, numero 10 del mondo a ottobre 2001 e con vittorie su numerosissimi grandi nel curriculum.

Daniele Vocaturo, Francesco Sonis, Luca Moroni, Lorenzo Lodici, Alessio Valsecchi: questi i nomi portati da Van Wely in Slovenia. Sono diversi i motivi per cui questo quintetto può fare bene. Vocaturo ha raggiunto da poco un ELO di 2632, il migliore della sua carriera con cui si colloca 140° al mondo. Moroni è in un gran momento di forma e molto di recente ha battuto l’americano Gata Kamsky, un nome importantissimo degli ultimi trent’anni nonché sfidante iridato di Anatoly Karpov nel 1996 (quando i campionati mondiali erano di fatto due) e dato parecchio fastidio al bulgaro Veselin Topalov, Campione del Mondo nel 2005, poi protagonista di un’aspra battaglia con Vladimir Kramnik l’anno dopo e numero 1 del mondo per più di due anni complessivamente.

Sonis e Lodici, invece, sono i due che più di recente hanno conquistato il titolo di Grande Maestro. Tutto è avvenuto in rapida sequenza: ad agosto ce l’ha fatta Sonis, classe 2002, di Oristano, già Campione d’Europa Under 16 nel 2018, primo nella storia d’Italia a riuscire a imporsi in un evento continentale giovanile. Decisivo nel suo caso il 7° posto al torneo di Spilimbergo per ottenere la terza norma di GM.

20° a esserlo in Italia, è stato seguito rapidamente da Lodici, classe 2000 nato a Brescia, ma veneto al 100% e Campione d’Italia individuale 2018, per il quale è stato il Campionato Italiano a Squadre il momento chiave, in particolare con la vittoria sul GM albanese, primo del suo Paese nel 1998 e molto legato all’Italia (laurea in legge a Padova, ma non solo), Erald Dervishi. Va poi sottolineato come Valsecchi, già Campione d’Italia individuale 2020, stia vivendo da allora un bel momento che lo ha portato anche a sfondare quota 2530.

Passando al torneo femminile, la Russia gode di un enorme favore del pronostico, se non altro perché a parte Alexandra Kosteniuk le giocatrici migliori ci sono tutte. Per rendere l’idea della situazione, la differenza tra il team russo e quello georgiano, in termini di ELO, è questa: 2538 contro 2446. Bastano i nomi: Aleksandra Goryachkina, Kateryna Lagno, Alina Kashlinskaya, Polina Shuvalova (il volto più nuovo) e Valentina Gunina: tre delle cinque citate posseggono anche il titolo di GM assoluto (la FIDE, com’è noto, ne possiede uno ulteriore separato per le donne).

Con l’Ucraina che deve far fronte all’assenza delle due sorelle Muzychuk (una, Mariya, ha finito il FIDE Grand Swiss femminile finendo quarta, vittoria andata alla cinese Lei Tingjie, l’altra, Anna, ha seguito il torneo da commentatrice), i giochi per il podio sono ben più che aperti. La Georgia è guidata da Nana Dzagnidze, ma anche la Polonia può offrire più di una valida opzione, specie con la rapida scalata della classe 2000 Oliwia Kiolbasa. Un occhio va tenuto aperto, oltre che sulle potenze che si trovano anche nell’Open, anche sulla Germania, con Elisabeth Paehtz, seconda proprio al FIDE Grand Swiss femminile, che ha invece assicurato la propria presenza in terra slovena. Sono in questo caso 31 le squadre al via.

L’Italia, accreditata alla partenza del numero 13, schiera quella che è la migliore formazione possibile: Marina Brunello, Elena Sedina, Olga Zimina, Daniela Movileanu, Tea Gueci. In sostanza, si tratta della conferma in blocco di coloro che avevano giocato nel 2019, a Batumi, raggiungendo il 15° posto. Marina Brunello arriva all’appuntamento con un ELO di 2359 che le ha assicurato la presenza nelle prime 100 donne al mondo in chiave scacchistica: per la precisione è la numero 98, in un novero che vede leader la cinese Hou Yifan.

Il mix è quello conosciuto di esperienza (Sedina e Zimina, da tantissimi anni in Italia e attive anche nella diffusione degli scacchi nel nostro Paese), certezza (Brunello) e crescita rappresentata da Movileanu e Gueci, con la prima che fu protagonista di grande rilievo nel 2019, quando conquistò 5.5 punti in quinta scacchiera, risultato per il quale fu seconda in questa fattispecie in tutti gli Europei dietro alla sola armena Anna Sargsyan.

Questo il regolamento: le partite si giocano con un tempo di riflessione di 90 minuti per le prime 40 mosse più 30 dalla numero 41 in avanti. A ogni mossa viene applicato un incremento di 30 secondi. Le squadre giocheranno su quattro scacchiere su nove turni a sistema svizzero: sono i punti di squadra a determinare la graduatoria. Da domani al 21 novembre ci sarà un unico giorno di riposo, mercoledì 17, che verrà dedicato (anche) ai test anti-Covid. Tutte le partite si giocheranno a partire dalle ore 15:00. Il sistema di spareggio denominato Sonneborg-Berger, che si ottiene tramite la somma delle moltiplicazioni dei risultati delle partite per il punteggio finale ottenuto dagli avversari affrontati.

Foto: New Africa / Shutterstock.com

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