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Scacchi, Europei a squadre 2021: Italia ruggente nel terzo turno. Femminile, Ucraina KO; Open, Sonis ferma l’Inghilterra sul 2-2
Va in archivio la terza giornata degli Europei a squadre di scacchi. In Slovenia, l’Italia raccoglie due belle soddisfazioni. La squadra Open, infatti, riesce a fermare la forte Inghilterra sul 2-2, un risultato sperato, ma non pronosticato alla vigilia. Meglio ancora però fa la squadra femminile, che riesce a sconfiggere l’Ucraina, che anche senza le due Muzychuk è una delle formazioni migliori in scena, per 2.5-1.5. Ma andiamo con ordine e partiamo proprio da quest’ultimo successo.
A conti fatti, il successo che si rivela decisivo è quello di Marina Brunello con l’ucraina Iulija Osmak. La variante della Difesa Francese scelta dall’azzurra è quella di spinta, con 3. e5, con annesso attacco Paulsen, in cui si crea una situazione dove entrambi i colori hanno a disposizione possibili violenti sviluppi. Alla quindicesima mossa Osmak sbaglia tattica, arroccando e trovandosi rapidamente in gravissima difficoltà, considerando che l’ala di Re finisce distrutta in poco tempo e sulla scacchiera rimangono Torre, Alfiere e cinque pedoni del Bianco contro Cavallo, due Alfieri e due pedoni del Nero. Tali pedoni sono però isolati, al contrario di quelli della citata ala di re di Brunello che può fare sostanzialmente ciò che vuole, trovandosi a vincere per abbandono alla quarantesima mossa. Dettaglio particolare: l’azzurra ha un ELO di 2359, l’ucraina di 2423.
Anche Olga Zimina trova un successo vitale, e per di più con il Nero. Prima, contro Nataliya Buksa, assorbe il colpo di qualche imprecisione nell’affrontare la variante di spinta della Caro-Kann, poi trova un ottimo controgioco sulla colonna d, dove piazza le Torri una dietro l’altra, e su questo tema tattico costruisce l’intera fase successiva della partita, potendo entrare in un finale vinto anche grazie alla mobilità dei pedoni dell’ala di Re. Per Buksa c’è l’abbandono dopo 64 tratti. Elena Sedina, prima di tutti questi eventi, patta con Inna Gaponenko dopo una Siciliana rimasta senza sbocchi per le due giocatrici: a conti fatti, tale mezzo punto diventa decisivo per dare all’Italia la vittoria, al netto della sconfitta di Tea Gueci, che con il Nero finisce in ristrettezze di tempo e perde malamente un Cavallo scegliendo un piano sciagurato alla ventiquattresima mossa, cosa che causa l’abbandono dopo altre sette.
Grande anche la prova della squadra Open, e su parecchi fronti. Daniele Vocaturo e Michael Adams non si fanno particolarmente male con la Siciliana, e dopo 30 mosse e una posizione totalmente patta non possono fare altro che dividersi il mezzo punto. Non troppo diversa la situazione tra Luca Moroni e Gwain Jones (su una Spagnola, ma il discorso cambia poco: 31 mosse, con situazione leggermente complicata recuperata dal Grande Maestro italiano).
Con Lorenzo Lodici rapidamente sconfitto da Ravi Haria (fatale, dopo la variante classica della Difesa Francese, una spinta di Alfiere in d3 alla decima mossa che crea debolezze nelle difese del Bianco, sfruttate dall’inglese che poi costringe all’abbandono l’azzurro in 27 tratti), è tutto nelle mani di Francesco Sonis. Il diciannovenne di Oristano, a quel punto, s’inventa una splendida partita contro David Howell. Non solo: lo sconfigge, e tra i due corre una differenza ELO di 112 (2536 contro 2648).
Il talento dell’italiano emerge in questo confronto basato sulla variante Tartakower (o Nimzowitsch) della Caro-Kann con 6. c3, cui si perviene dopo la sequenza di mosse 1. e4 c6 2. d4 d5 3. Cd2 dxe4 4. Cxe4 Cf6 5. Cxf6 exf6 6. c3. Si tratta di una linea congeniale a chi ha il Bianco, Howell, in questo caso, e in genere ci sono meno di 3 possibilità su 10 che il Nero vinca con questo impianto. Ma è ciò che fa Sonis, che sfrutta un eccesso di lentezza dell’inglese in uscita dai sentieri della teoria, acquisendo rapidamente una situazione favorevole con Torre, Alfiere e tre pedoni contro Torre e sei pedoni: evidentemente l’Alfiere può ben sfruttare la sua ampia mobilità in scarsità d’altro materiale presente. Pur con la pressione del tempo che provoca qualche imprecisione dell’italiano, queste non sono mai tali da mettere in reale discussione il risultato, che diventa chiaro con il passare dei minuti e delle ore: dopo 78 mosse Howell deve infine arrendersi di fronte alla valente tecnica dell’azzurro ed è 2-2 finale.
L’Italia femminile si guadagna, con la sua vittoria, un balzo spettacolare in classifica: è al quarto posto con 5 punti dietro a Russia, Georgia e Armenia, uniche formazioni ancora a punteggio pieno. Quella Open è al 23° posto, in una graduatoria in cui non solo restano a quota 6 solo Azerbaigian e Russia (sarà grande scontro domani), ma deve anche registrarsi la sconfitta della Francia per 1.5-2.5 contro un’Ungheria di grande qualità: in breve, non basta Alireza Firouzja.
Il prossimo confronto della squadra Open si avrà contro la Norvegia, di simile forza di gioco e che, pur priva di Magnus Carlsen per ovvie ragioni, sta giocando un’ottima rassegna continentale: 2.5-1.5 sull’Inghilterra, 2-2 con l’Armenia (o ciò che c’è senza più Aronian) e 1.5-2.5 con l’Ucraina. Quanto alla formazione femminile, l’avversaria è l’Armenia, guidata da quell’Elina Danielian che finora ha messo a segno un 2/2 nelle partite in cui è stata schierata, ed è indubitabilmente la leader del gruppo. Per rating medio la situazione è 2301-2367.
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