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Scacchi: Europei a squadre 2021, Italia sconfitta dall’Azerbaigian nel 1° turno Open, pari con la Lituania nel femminile

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Si è conclusa la prima giornata degli Europei a squadre di scacchi, che si svolgono in Slovenia, ed è subito giorno di passi da gigante per le migliori squadre iscritte sia nel torneo Open che in quello femminile. Nonostante questo, come vedremo, qualche sorpresa c’è stata, ma non esattamente nei termini sperati in casa Italia.

Nell’Open, infatti, gli azzurri hanno subito un secco 4-0 dall’Azerbaigian, con Shakhriyar Mamedyarov, Rauf Mamedov, Gadir Guseinov e Nijat Abasov che hanno fatto tutti valere le ampie differenze di ELO con, rispettivamente, Daniele Vocaturo, Luca Moroni, Alessio Valsecchi e Francesco Sonis.

Nella Sonis-Abasov, il diciannovenne italiano, con il Bianco, ha scelto una linea aggressiva del Gambetto di Donna Rifiutato declinato nella Difesa Semi-Slava, ma si è fatto ingolosire alla ventesima mossa da un cambio di pedoni sulla colonna f, piazzando subito dopo l’Alfiere posto sulle case chiare (sinteticamente campochiaro) sulla colonna d. Da qui in avanti è arrivata una serie di imprecisioni dovuta anche all’enorme differenza di tempo a disposizione, poiché Sonis ne aveva usato troppo per pensare nella prima parte. Logica conseguenza la sconfitta, giunta con un brillante scacco matto al 35° tratto del Nero. Molto veloce anche la resa di Valsecchi che, con il Nero, si è subito trovato in difficoltà in una continuazione non usuale della Difesa Caro-Kann, cadendo dritto dritto in una posizione troppo chiusa nella quale Guseinov è letteralmente andato a scorrazzare libero dalla mossa numero 23 in poi. Ne sono servite 10 in più per constatare la conclusione.

Siciliana Richter-Rauzer, invece, tra Moroni e Mamedov, con l’italiano che inizialmente ha anche buone prospettive, ma si ritrova invischiato in un finale con materiale pari, in cui ci sono Torre, Alfiere e tre pedoni per ciascuno. Questi ultimi, però, per il Bianco sono totalmente scollegati, mentre sono uniti quelli a e b del Nero. La posizione che si genera porta a un decisivo guadagno di pedone che conduce a una conclusione vittoriosa per il Nero: Moroni deve abbandonare dopo 47 mosse. Vocaturo, invece, regge bene con la Nimzo-Indiana avendo il Nero contro Mamedyarov, a lungo tra i top ten. La battaglia è equilibratissima, ma il numero 1 d’Italia fa i conti, nel lungo periodo, con gli effetti di un sedicesimo tratto per il quale pensa 25 minuti. In ristrettezze di tempo (zeitnot, in tedesco) dalla mossa 29 in avanti, Vocaturo si ritrova in posizione inferiore e limitata rispetto a un Mamedyarov più libero di agire, eppure l’azero un paio di volte manca l’affondo decisivo. Nel finale con un pedone in meno, però, l’azzurro non è preciso nella sequenza che porta alla patta, per quanto anche qui i problemi di tempo abbiano un ruolo. Finisce dopo 67 mosse.

Lascia l’amaro in bocca, soprattutto per come arriva, il pareggio della squadra femminile con la Lituania. In terza e quarta scacchiera non ci sono particolari problemi. In un caso, Daniela Movileanu, con il Nero, domina fin da subito con la Siciliana e sfrutta una forte pressione sulla colonna c per entrare in un finale vinto di Donna contro Torri con un pedone in più. Risultato: abbandono di Marija Sibajeva in 50 mosse. Anche Tea Gueci utilizza la Siciliana, ma con il Bianco, resta in sostanziale parità per metà partita, ma nella concitazione del tempo scarso dalla ventottesima mossa in poi sfrutta un doppio svarione di Gabija Simkunaite per guadagnare due pedoni, poi gioca con precisione e in 47 tratti forza l’abbandono.

Il problema arriva dall’esperta Olga Zimina, che rimane in svantaggio per tutta la partita (Indiana di Donna col fianchetto in g2) dopo aver trattato male l’uscita dall’apertura, ritrovandosi con tutta l’ala di Re sotto pressione. La resistenza è particolarmente accanita, si entra in un finale in cui il Bianco (Kamile Baginskaite) ha un pedone in più, ma a volte sembra non riuscire a concretizzare. Riesce infine a sfondare grazie al pedone d e a quello a, con una tecnica di conclusione di partita che causa l’abbandono del Nero dopo 82 mosse. Stecca l’esordio anche Marina Brunello, che nel finale non riesce a gestire bene una situazione che le garantirebbe il mezzo punto e darebbe all’Italia il successo. Con il Re del Nero (Salomeja Zaksaite) che entra nello schieramento del Bianco, un pedone in meno e tutta l’ala di Re avversaria ben collegata, infatti, le cose si complicano enormemente. Avanza il pedone b, avanza anche quello f, e di fronte all’inevitabilità della promozione a Donna di uno dei due arriva l’abbandono.

Nel torneo Open, risultati interessanti il 2-2 tra Georgia e Olanda e il 2.5-1.5 della Norvegia (senza, ovviamente, Magnus Carlsen) con l’Inghilterra (che non schiera in questo caso Michael Adams e forse se ne pente). Nel femminile, invece, di grande valore il successo della Svezia di Pia Cramling per 2.5-1.5 sulla Francia, così come quello ancora della Norvegia per 2.5-1.5 sulla Serbia.

Domani l’Italia Open sfiderà, curiosamente, proprio la Lituania, trentunesima in partenza nel tabellone, senza Grandi Maestri e che schiera una squadra con quattro giocatori invece che con cinque. Per quanto riguarda la selezione femminile, invece, prossima sfida con la Macedonia del Nord, unica a non giocare nel primo turno in quanto aveva ricevuto un bye, dovuto al fatto che le squadre sono in numero dispari (31).

Foto: NewFabrika / Shutterstock.com

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