Sci alpino, Franziska Gritsch rinuncia alle gare nordamericane perché non vaccinata

La sciatrice austriaca Franziska Gritsch disfa le valigie e rimane in Europa. Non avendo completato il ciclo vaccinale, l’ingresso negli Stati Uniti le viene negato in accordo alle disposizioni attualmente in vigore nel paese a stelle e strisce. È il primo caso di rinuncia alle competizioni per quanto riguarda il settore femminile dello sci alpino, mentre nelle scorse settimane aveva fatto molto discutere il caso degli svizzeri Urs Kryenbühl e Ralph Weber.

Anche la Campionessa del Mondo in carica di gigante Lara Gut ha rischiato di non prendere parte alla trasferta nordamericana perché restìa alla vaccinazione, ma si è convinta all’ultimo minuto in ottica Olimpiadi. A oggi la rassegna a cinque cerchi prevede regole molto stringenti per gli atleti non immunizzati, obbligati di fatto ad asserragliarsi in hotel per 21 giorni senza potersi allenare una volta sbarcati.

Se Kryenbühl e Weber avevano polemizzato sull’impossibilità di gareggiare in Nord America, rivendicando il fatto che fossero guariti dal Covid e quindi immunizzati anche se non vaccinati, Gritsch l’ha presa con molta più filosofia: “La vita ci porta ad incroci dove dobbiamo prendere decisioni – le sue parole affidate ai social – La mia è quella di non essere vaccinata, una scelta personale che mi auguro venga rispettata e accettata. Non è stato facile, ma è questo il motivo per cui non sarò in America”.

Vedremo cosa farà l’austriaca a partire dal primo febbraio, data in cui entrerà in vigore la vaccinazione obbligatoria in Austria. Per ora la ventiquattrenne tirolese dedicherà anima e corpo agli allenamenti, perché le prime uscite stagionali non sono state troppo esaltanti per lei. Resta da capire se dovrà cedere il posto in squadra nello slalom e soprattutto nel parallelo olimpico, disciplina in cui si difende piuttosto bene, anche se a oggi la rinuncia ai Giochi appare inevitabile.

Foto: Lapresse