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Sci Alpino

Sci alpino, il bilancio azzurro dopo gli slalom di Levi: c’è potenziale ma i risultati latitano

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Poche soddisfazioni per l’Italia nei primi due slalom di Coppa del Mondo disputati a Levi. Weekend di rimpianti per Marta Bassino, che aveva puntato forte sulla trasferta finlandese, mentre è difficile rimproverare qualcosa alle altre giovani del gruppo squadra. Nota positiva l’atteso ritorno alle competizioni di Marta Rossetti e Lara Della Mea in seguito ai gravi infortuni dello scorso inverno.

Sufficienza piena al fine settimana di Martina Peterlini, unico baluardo azzurro nella disciplina dopo il ritiro di Irene Curtoni. Il potenziale dell’atleta è considerevole, la cattiveria e la velocità nei piani manca, tutto sommato ci si può lavorare. Andare a podio in slalom è una mezza impresa con questo campo partenti, ma la top-ten deve essere il suo obiettivo in ogni gara.

Trasferta sprecata quella di Marta Bassino, che col senno di poi avrebbe fatto meglio a raggiungere Brignone e compagne a Copper Mountain dopo il parallelo di Lech/Zuers. La cuneese è rimasta in Europa per inseguire punti importanti, evidentemente in slalom ci sono ancora molti chilometri da macinare per dare un senso alla sua partecipazione nella disciplina. Gli ottimi segnali mostrati sulla Levi Black dodici mesi fa si sono rivelati un’illusione.

Discorso decisamente diverso per le rientranti Lara Della Mea e Marta Rossetti, ancora lontane dalla forma dei tempi migliori. Le due giovani classe ’99 carbureranno durante l’inverno, per ora possiamo solo supportarle in seguito ai gravi infortuni che hanno minato il loro cammino. Saranno valutate con più attenzione nei prossimi mesi, vietato affrettare i tempi di recupero e sparare sentenze premature dal divano di casa.

Infine Sophie Mathiou, Anita Gulli e Roberta Midali, accomunate da un unico grande punto debole: il pettorale di partenza. Riuscire ad avanzare di qualche posizione nella startlist deve essere la prerogativa delle giovani azzurre, altrimenti la qualificazione rimane un miraggio, soprattutto nelle piste soggette a deterioramento del fondo. In quest’ottica le gare di Coppa Europa si preannunciano fondamentali, anche per maturare tecnicamente.

Analizzando il potenziale del movimento azzurro possiamo guardare al futuro con fiducia: poche Nazioni infatti dispongono di un bacino di atlete giovani vasto come quello italiano. I risultati per ora latitano, ma con tanto olio di gomito ed un pizzico di fortuna in più è lecito immaginarsi un avvenire piuttosto roseo in slalom.

Manca forse un punto di riferimento, una veterana nel gruppo che faciliti il percorso di crescita delle nostre atlete, anche se scontrarsi con campionesse del calibro di Shiffrin, Vlhova, Holdener e Liensberger dovrebbe essere già di per sé una fonte inesauribile di motivazione.

Foto: LaPresse

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