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Sci di fondo, la rivalità con Frida Karlsson allungherà la carriera di Therese Johaug?

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Poco meno di un mese orsono, Therese Johaug aveva spiegato come a marzo il suo futuro potesse prendere tre differenti strade. Il ritiro dalle competizioni, il proseguo dell’attività agonistica, oppure una pausa maternità prima del ritorno in azione per i Mondiali di Trondheim 2025. La norvegese aveva lasciato il 33% di possibilità per ognuna delle tre opzioni, ma domenica ha fatto capire che le motivazioni per continuare potrebbero arrivare proprio dalla crescita di un’avversaria, ovverosia Frida Karlsson.

L’arrembante svedese ha seccamente battuto la veterana norsk nella 10 km in alternato contro il cronometro di sabato 27 novembre, con Johaug a prendersi la rivincita domenica nell’inseguimento di 10 km a skating, durante il quale ha raggiunto e staccato l’avversaria. Proprio dopo questo successe, Therese ha spiegato di sentirsi stimolata dal confronto generazionale.

“Tutte e due adoriamo gareggiare e, ovviamente, vincere. È molto divertente avere avuto questo scambio. Frida è stata molto migliore di me sabato, mi aveva già impressionato raggiungendo la finale nella sprint di venerdì. Però domenica è stato il mio turno. Penso che la stagione possa essere più emozionante. Cosa significa questa rivalità per me? Credo che significhi che sarà più divertente vincere!” ha detto la norvegese al tabloid VG.

Peraltro il successo di Johaug è stato l’unico della Norvegia nell’opening stagionale. In campo maschile le affermazioni sono state appannaggio della Russia (Alexander Terentev, Alexander Bolshunov) e della Finlandia (Iivo Niskanen), mentre fra le donne prima di Therese hanno trionfato solo svedesi (la già citata Karlsson era stata preceduta da Maja Dahlqvist). Proprio per questo il Paese dei fiordi si coccola la propria fuoriclasse, nella speranza che decida di proseguire anche dopo Pechino 2022.

Le parole della 10 volte campionessa del mondo sono eloquenti, la crescita di Karlsson potrebbe rappresentare uno stimolo per continuare in futuro, poiché stuzzicano la sua vena agonistica. Dopotutto, la trentatreenne di Dalsbygda si era ormai abituata a correre da sola, senza avversarie, con il rischio di veder banalizzato il concetto stesso di vittoria. Invece, con un pungolo come Frida, il sapore delle affermazioni potrebbe cambiare totalmente, invogliandola a competere ancora a lungo.

Foto: La Presse

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