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Tennis, Andrea Gaudenzi all’Equipe: “Calendario troppo complicato, i tifosi si perdono. In futuro…”
A poche settimane dal termine della stagione, il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha rilasciato una lunga intervista a L’Equipe nella settimana in cui si svolge il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Tanti i temi trattati dall’ex tennista azzurro, tra cui la promozione del prodotto tennis ed il tema dei vaccini. Di seguito alcuni estratti delle due dichiarazioni.
“I fan vogliono seguire una storia, scritta dal primo all’ultimo giorno dell’anno, con continuità e semplicità. In questo momento il calendario è troppo complicato. I tifosi, a parte i duri e puri, si perdono. E se si perdono, vanno a vedere qualcos’altro”, spiega Gaudenzi..
“L’obiettivo è avere tutti i Masters 1000 su due settimane, con tabelloni a 96 giocatori, con torneo maschile e femminile combined come a Indian Wells e Miami – propone il presidente ATP – Grazie ad una riforma del genere, si potrebbe aumentare l’interesse non dei super tifosi, che guarderebbero comunque tutto, ma avvicinare gli altri tifosi di tennis, quelli che lo guardano ma non continuamente. I nostri studi rivelano che fino all’80% di queste persone guardano solo gli eventi premium, e che sono proprio queste le persone che acquistano i biglietti o gli abbonamenti alle televisioni”.
“Ci sono solo 52 settimane in una stagione, e i top player non giocheranno più di 18 tornei all’anno. Non sono convinto che i giocatori siano interessati solo ai prize-money. Si chiedono piuttosto se il sistema, nel suo insieme, funziona. Io credo nella struttura unica che tenga insieme i giocatori e gli organizzatori dei tornei. E’ come un matrimonio che ha un figlio, il tennis. Certo, si può divorziare, ma bisogna almeno discutere per trovare un accordo tra il padre e la madre. Fanno così in NFL e in NBA”, prosegue il 48enne nativo di Faenza.
Il dirigente italiano dice poi la sua a proposito della decisione del governo australiano di impedire l’ingresso nel territorio a chi non ha ricevuto due dosi di vaccini (al momento non ci sono deroghe per i tennisti in vista degli Australian Open 2022): “E’ il loro torneo, se decidono di organizzarlo con questa regola non possiamo farci niente. La buona notizia è che la Federazione australiana ha stabilito l’assenza di quarantena, anche in caso di contatto con un positivo, se il tuo tampone è negativo. Spero che il governo li autorizzerà ad andare in Australia e giocare dopo due settimane di quarantena. Ma è una decisione governativa, non possiamo farci niente”.
“Per quanto riguarda Djokovic, la scelta di non dichiarare se si è vaccinato o meno è una scelta personale. Ma dobbiamo pensare al numero di tennisti vaccinati che aumenta costantemente. Siamo al 70%. Spero che arriveremo al 95-98% nei prossimi due mesi. I giocatori preferiscono vaccinarsi alla fine della stagione per evitare di pagare le conseguenze di febbre o altri sintomi”. Così Gaudenzi, che poi apre ad una possibile novità in calendario: “Siamo interessati ad un Masters 1000 su erba, ma solo in Gran Bretagna o Germania, serve trovare una città e struttura adeguata”.
Foto: Lapresse