Si infittisce, e diventa a tinte sempre più fosche, il caso legato alla sparizione di Shuai Peng, o Peng Shuai secondo la grafia usuale cinese che inverte nome e cognome. Spunta infatti una lettera, che la sezione europea della CGTN (China Global Television Network) sostiene sia stata mandata dalla tennista al presidente della WTA, Steve Simon.
Il testo recita: “Ciao a tutti, qui è Peng Shuai. In merito alla recente notizia rilasciate sul sito ufficiale della WTA, il contenuto non è stato confermato o verificato da me ed è stato rilasciato senza il mio consenso. La notizia nel comunicato, incluse le accuse di violenza sessuale, non è vera. Non sono sparita, e nemmeno sono in pericolo. Sto solo riposando a casa e va tutto bene. Grazie ancora per esservi preoccupati per me“.
E ancora: “Se la WTA pubblicherà altre notizie su di me, per cortesia le verifichi con me, e le rilasci con il mio consenso. Come giocatrice professionista, vi ringrazio per la compagnia e la considerazione. Spero di promuovere il tennis cinese con voi tutti se avrò la possibilità in futuro. Spero che il tennis cinese diventerà migliore. Di nuovo, grazie a tutti“.
Il testo della lettera non sembra neanche indirizzato alla WTA, ma a un pubblico più vasto: inoltre, tutto lascia pensare che il messaggio non l’abbia scritto Peng, ma sia stato in qualche modo artefatto da mani diverse. E poi c’è un dettaglio da non sottovalutare: la CGTN fa parte del China Media Group, gruppo editoriale anche noto come “Voice of China”, ed è anche controllata dal Dipartimento di Propaganda del Partito Comunista Cinese.
La risposta di Steve Simon è affidata a un comunicato pesantissimo apparso sul sito della WTA: “Il testo rilasciato oggi dai media di stato cinesi riguardante Peng Shuai ha il solo effetto di aumentare le mie preoccupazioni sulla sua sicurezza e su dove si trovi. Faccio molta fatica a credere che Peng Shuai abbia veramente scritto la mail che abbiamo ricevuto o creda quello che le viene attribuito. Lei ha mostrato incredibile coraggio nel descrivere l’accusa di violenza sessuale contro un ex elemento di spicco del governo cinese. La WTA e tutto il resto del mondo necessitano di una prova verificabile e indipendente che lei sia al sicuro. Ho cercato più volte di contattarla in varie maniere, ma senza fortuna“.
E poi: “Peng Shuai deve essere autorizzata a parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione da alcuna fonte. La sua accusa di violenza sessuale va rispettata, investigata con totale trasparenza e senza censura. La voce delle donne dev’essere udita e rispettata, non censurata o sottoposta a obbligo“.
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