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Tennis: Shuai Peng, la denuncia e la sparizione. Mistero sull’ex giocatrice cinese

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Si vanno sempre più diffondendo, nelle ultime ore, l’apprensione e i tanti punti di domanda in merito alla sparizione di Shuai Peng. L’ex numero 14 del ranking WTA, con alle spalle una semifinale Slam a New York e due titoli di doppio, non era più scesa in campo dal torneo di Doha del 2020, in cui aveva perso nel primo turno delle qualificazioni contro la polacca Magdalena Frech.

Aveva fatto scalpore, lo scorso 2 novembre, un post da lei scritto sulla piattaforma social cinese Sina Weibo, che pratica una strettissima censura sui contenuti. Il racconto della trentacinquenne cinese, in questa fattispecie, è di quelli duri e non poco. Il destinatario dell’accusa è Zhang Gaoli, 75 anni, uomo che ha ricoperto ruoli come quello di vice-primo ministro del consiglio di stato del Paese.

Quest’ultimo, nel racconto, violentò Peng: la vicenda parte da sette anni fa e da un primo incontro tra i due soggetti, seguito da un altro tre anni fa, in cui la invitò a una partita. Ma era più che altro una scusa per costringerla prima a un rapporto sessuale non voluto, compiendo dunque una violenza. “Ero terrorizzata, mi rifiutai inizialmente. Piansi tanto, ma cedetti dalla paura e dalla confusione. Sua moglie controllava che non ci fosse nessuno“. Questo ha dato il via a qualcosa che forse neanche si può definire relazione, fatta di tanto lato violento e di diverse bugie da parte dell’uomo. La settimana prima del post è arrivata la separazione definitiva.

Il messaggio su Weibo non ha resistito neppure mezz’ora. Non solo è stato censurato, ma la parola wangqiu, che in cinese significa proprio tennis, è stata messa all’indice, non si può proprio scrivere. E Peng da quel giorno è sparita. Non se ne sa nulla, e corrono tante ipotesi sul suo destino. C’è chi ritiene sia riuscita a fuggire verso gli Stati Uniti, evidentemente sotto protezione, ma altri temono il peggio, a partire da associazioni che in terra cinese si battono per i diritti delle donne, come Douban.

La WTA proprio in Cina aveva spostato un volume sempre più consistente di tornei, almeno fino allo scoppio della pandemia di Covid-19 che ha modificato i piani dell’associazione professionistica femminile. Il tutto anche grazie ai successi tanto di Peng che di Na Li (o Li Na, nella grafia cinese), che comunque non sono state le sole top player cresciute nel Paese.

Foto: Mai Groves / Shutterstock.com

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